Svizzera

E se succedesse in Svizzera?

I fatti di Washington fanno riflettere anche a Berna, dove la sicurezza è stata aumentata dal 2001, ma "la cultura politica da noi è diversa"

  • 8 gennaio 2021, 11:05
  • 10 giugno 2023, 07:33

RG 07.00 dell'08.01.2021 Il servizio di Alan Crameri

RSI Svizzera 08.01.2021, 09:42

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Di: RG-Alan Crameri/pon

L'assalto al Campidoglio dei sostenitori di Donald Trump ha inquietato Christa Markwalder, presidente dell'associazione parlamentare Svizzera-Stati Uniti. Sorge spontanea la domanda: e se una cosa simile succedesse da noi? Una domanda che la deputata liberale-radicale si era già posta da presidente del Consiglio nazionale cinque anni fa, quando in vista dell'elezione del Consiglio federale, fra gli scenari ipotizzati con le forze di sicurezza c'era anche quello di manifestazioni di massa.

Markwalder ritiene tuttavia Palazzo federale più sicuro rispetto al Campidoglio, ci sono meno ingressi possibili. Le misure preventive sono state progressivamente aumentate dal 2001, dopo la strage nel Parlamento di Zugo, dove un uomo aprì il fuoco uccidendo 14 persone. Sono stati installati metal detector e porte girevoli. Da qualche mese davanti all'entrata principale ci sono massi di granito ticinese, una protezione contro attentati con automobili. L'analisi delle minacce è continuamente aggiornata e le misure vengono rafforzate in caso di dimostrazioni, scrivono i servizi del Parlamento. Conta poi la reazione delle forze dell'ordine, che qualche anno fa era stata pronta quando un uomo aveva cercato di arrampicarsi sul palazzo.

Quel che più importa è però la cultura politica. "Anche in Svizzera ha sofferto negli ultimi anni", ammette Markwalder, i toni si sono inaspriti, ma, afferma la consigliera nazionale, è difficile immaginare scene simili a quelle di Washington.

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