Il copilota etiope, che nel febbraio 2014 aveva dirottato verso l'aeroporto di Ginevra il Boeing 767-300 dell'Ethiopian Airlines con a bordo 193 passeggeri, era, secondo il risultato della perizia psichiatrica, in completa paranoia al momento dei fatti. Il Ministero pubblico della Confederazione non lo ha quindi incriminato.
Il processo al Tribunale penale federale nei confronti dell'uomo, che rischiava fino a 20 anni di prigione per presa di ostaggi, determinerà le misure terapeutiche. Come avviene già da un anno, il 31enne continuerà ad essere trattato in un luogo chiuso, in particolare nel centro penitenziario Curabilis.
Il 17 febbraio 2014, una volta essere atterrato all'aeroporto di Ginevra dopo aver dirottato il volo che assicurava il collegamento tra Addis Abeba e Roma, il pirata dell'aria era stato fermato dalle forze dell'ordine senza opporre resistenza. In seguito ha affermato di essere minacciato nel suo paese e di essere venuto in Svizzera per chiedere asilo.
ATS/se