Cronaca

"Dall'estero molti liberi professionisti"

Secondo un rapporto, tuttavia, non ci sono né effetto di sostituzione né pressione sulle remunerazioni

  • 15 gennaio 2014, 14:22
  • 6 giugno 2023, 14:49
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Ignazio Cassis: un suo postulato è all'origine del documento

  • archivio tipress

Medici, avvocati, ingegneri e farmacisti: negli ultimi dieci anni grazie alla libera circolazione delle persone si è assistito a un forte afflusso di professionisti dai paesi dell’Unione Europea e dell’Associazione europea di libero scambio, si legge in un rapporto approvato oggi dal Consiglio federale. In questi settori, fra il 2010 e il 2012, gli impiegati immigrati erano il 12,5%, a fronte di una proporzione del 7,6% sull'insieme degli attivi. La ricerca è frutto di un postulato presentato dal deputato ticinese Ignazio Cassis.

Sono però stati constatati pochi casi di sostituzione di indigeni con stranieri, afferma ancora il documento. L’immigrazione si spiega “probabilmente con la forte domanda di servizi in questi campi”. Ha contribuito infatti “a sopperire alla carenza di personale qualificato in diversi settori, che fanno registrare un tasso di inoccupazione nettamente inferiore alla media”.

La pressione sui salari è considerata poco marcata. Fanno eccezione solo le professioni tecniche (architetti, ingegneri elettronici, civili, informatici o delle macchine), dove chi è arrivato da poco in Svizzera guadagna mediamente il 3,6% in meno rispetto ai residenti di lungo corso.

Cassis aveva sollevato anche la questione della reciprocità: alla Confederazione risulta che chi esercita una professione liberale in Svizzera acceda facilmente ai mercati dell'UE e dell'AELS, dove le qualifiche elvetiche sono riconosciute.

ATS/pon

La situazione ticinese

In Ticino la maggioranza delle autorizzazioni ad esercitare richieste dai medici proveniva dall'estero, dopo la fine della moratoria sui nuovi studi, poi reintrodotta il 5 luglio del 2013. Dall'inizio del 2012 al marzo del 2013, gli stranieri che avevano ricevuto risposta positiva alla loro domanda erano stati 117 (di cui 99 italiani) a fronte di 77 cittadini elvetici.

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