Il terreno su cui sorgeva la Petrochimica di Preonzo è salito dalla categoria inquinato a quella superiore di contaminato. Deve quindi essere risanato e i costi si aggireranno tra i 20 e i 25 milioni di franchi. Lo riporta oggi la Regione. Chi ha inquinato è tuttavia irreperibile e quindi buona parte dei costi dovranno essere assunti dalla collettività.
Il problema è emerso lunedì sera in un incontro tra l'autorità comunale di Bellinzona e la popolazione del quartiere. Il risanamento sarà coordinato dal Cantone. Giovanni Bernasconi responsabile della Sezione Protezione dell'aria, dell'acqua e del suolo, spiega che il problema è noto da tempo e "nel corso dello scorso anno abbiamo verificato che i valori limite di legge sono stati superati per cui il sito va risanato al più presto". Potrebbero infatti esserci influssi negativi alla falda freatica e ai non tanto lontani pozzi di captazione dell'acqua potabile della Città di Bellinzona.
Per l'inizio dei lavori veri e propri si stimano un paio di anni. Troppo presto per definire chi si assumerà i costi dell'intervento. Bisogna prima definire chi ha effettivamente causato la contaminazione e quanto sono toccati i terreni vicini. Proprietario attuale del terreno ex Petrolchimica è una società che fa capo all'imprenditore Piero Ferrari. Mentre quelli dei terreni confinanti sono il comune di Bellinzona e il Patriziato locale che ha dato un diritto di superficie alla ditta Ecotecnology. Comunque circa l'80% sarà coperto da Confederazione e Cantone. Intanto la Citta di Bellinzona non starà con le mani in mano e prossimamente si assumerà i costi dello smantellamento di ciò che rimane delle strutture della Petrolchimica.
CSI/DD/Swing