Voceanimale

Orso: "La sfida continua"

L'esemplare di Roveredo forse è tornato. Riuscirà a sopravvivere? Hannes Jenny: "Facciamo del nostro meglio"

  • 20 aprile 2016, 19:58
  • 7 giugno 2023, 19:23
Orsi ed umani, convivenza complicata

Orsi ed umani, convivenza complicata

  • ©keystone

Un orso è stato avvistato settimana scorsa in Valchiavenna: ha fatto visita ad un apiario in montagna a Novate Mezzola per mangiare del miele. E potrebbe essere lo stesso esemplare visto da un cacciatore mesolcinese, Mattia Duca, il 3 settembre dell’anno scorso in Val di Roggiasca, sopra Roveredo. Ne parliamo con Hannes Jenny, biologo presso l’Ufficio caccia e pesca dei Grigioni.

L’orso è uscito dal letargo ed è stato avvistato in Valchiavenna: si sa quale esemplare sia?
“Sappiamo che in quella zona c’è un orso, ma non sappiamo qual è”.

Potrebbe essere quello avvistato a Roveredo?
“Potrebbe, ma non c’è nessuna certezza”.

L’orso mesolcinese potrebbe essere M17?
“Non sappiamo. Quando un orso entra nei Grigioni cerchiamo sempre il suo materiale genetico, che si trova nei peli, nella saliva o negli escrementi. Anche in Mesolcina abbiamo cercato delle prove, ma non abbiamo trovato niente. E dunque, senza analisi, non possiamo sapere di quale animale si tratta. Però la zona tra Novate Mezzola e la Val Roggiasca è un’area di migrazione dei cervi. E' lo stesso tipo di migrazione e dunque potrebbe essere verosimile”.

Perché per riconoscerli non si mette anche agli orsi un GPS o un microchip come si fa con i cani o una targhetta in plastica sulle orecchie come si fa con le mucche? L’impressione è che non si sa mai di quale animale si tratti...
”Gli orsi nei Grigiorni non vengono marcati né per sapere di quale animale si tratta, né per sapere dove si spostano. Vengono marchiati solo dal momento che vengono ritenuti animali problematici”.

Negli ultimi anni nei Grigioni sono morti tre orsi. A Thusis ed in Val Poschiavo due esemplari sono stati uccisi dai guardiani della selvaggina. E due settimane fa un giovane esemplare è stato travolto da un treno vicino a Zernez in Engadina. Con tutte le misure prese, pensa che sia possibile, prima o poi, far vivere un orso a lungo anche nei Grigioni?
“Si. Lo dicono i numeri. Dal ritorno dell’orso fino ad oggi nei Grigioni abbiamo avuto 13 esemplari e solo 3 sono morti, ma uno è stato un incidente e 2 di questi erano animali problematici già su territorio italiano. Inoltre 4 orsi, come minimo, hanno passato il letargo invernale nei Grigioni”.

Dunque secondo lei la strategia grigionese non è un fallimento?
“E’ una sfida continua. Non è facile, ma proviamo a fare del nostro meglio”.

Joe Pieracci

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