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Lo scorso 5 maggio l’Organizzazione Mondiale per la Sanità ha dichiarato la fine dell’emergenza sanitaria. Peccato che le conseguenze della pandemia da Sars-CoV-2 le stiamo ancora pagando. Noi, e soprattutto i nostri figli.
Ritorniamo a inizio 2020. In Italia i bambini sembravano essere la fascia meno ricettiva al virus e nel caos generale quelli che ancora non frequentavano la scuola dell’infanzia o la scuola primaria sono stati in qualche modo minore oggetto d’attenzione. Da un punto di vista psicofisico, però, i bambini più piccoli, oltre ai ragazzi, sono stati gli individui maggiormente colpiti perché hanno perso anni fondamentali per il loro sviluppo. Hanno perso esperienze, emozioni, stimoli di cui avevano bisogno in quel periodo specifico della loro vita.
Ne sono derivati disturbi del sonno, dell’attenzione, dell’alimentazione, disturbi dell’apprendimento. Oltre a ciò, la pandemia ha inciso anche sul nascere e sul l’aggravarsi di disturbi del linguaggio.
Eh, sì.. Forse per imparare a parlare bisogna parlare con gli altri?
Prima emissione: 2 novembre 2023
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