L'attivista iraniana Shirin Ebadi, a destra, riceve il premio Nobel per la pace 2003 durante una cerimonia nel municipio di Oslo
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Donna, vita, libertà, Shirin Ebadi

Premio Nobel per la pace 2003, di Alessandro Bertellotti

  • Keystone
  • 11.7.2023
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  • Scienze umane e sociali

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Ha ispirato e continua ad ispirare milioni di persone nel mondo. In grado di essere la voce di chi non ha voce. Prima donna avvocata e giudice in Iran, viene allontanata dalla professione con la rivoluzione islamica del 1979. Da allora è in prima linea per la difesa dei diritti civili e dei diritti umani, per una società più equa e rispettosa delle donne, delle minoranze religiose e delle fasce sociali più deboli. Un atteggiamento che le vale il premio Nobel per la Pace nel 2003, prima donna musulmana ad ottenere questo riconoscimento, ma anche il conflitto con il regime di Teheran.

Da quasi quindici anni vive all’estero – in questi giorni era ospite a Chiasso Letteraria - non ha più fatto ritorno in patria dopo le minacce di arresto da parte dei servizi segreti iraniani, e da allora è la voce di chi non ha voce, punto di riferimento di chi spera in una società più giusta e laica in Iran e nel Medio Oriente e per chi nel mondo combatte per le libertà individuali e i diritti universali.

Prima emissione: 15 maggio 2023

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