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La direttrice esecutiva del Centro per le libertà civili di Kiev, ONG alla quale è stato assegnato l’anno scorso il Premio Nobel per la pace, parla del lavoro per raccogliere la documentazione sui crimini di guerra e contro l’umanità commessi sul territorio ucraino. Oltre 40 mila atti sono agli archivi, a disposizione della corte penale internazionale, dei magistrati ucraini e dell’opinione pubblica. Ma, nonostante l’impegno quotidiano dei giornalisti, delle istituzioni e delle organizzazioni non governative presenti sul territorio, è difficile spiegare al mondo cosa stia davvero succedendo in Ucraina, in quali condizioni si trovi la popolazione civile, quale ruolo rivestano i bambini prelevati dai territori nei pressi del fronte e inviati in Russia.
Proprio la deportazione dei fanciulli ha portato al mandato di cattura internazionale per il Presidente russo Vladimir Putin e la commissaria russa per i diritti dei bambini, Maria Lvova Belova. Difficile che la corte internazionale dell’Aia sia in grado di agire, ma la strada della pace e della giustizia deve essere in qualche modo intrapresa
Prima emissione: 24 maggio 2023
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