Paolo Rossi, spentosi il 14 gennaio a Firenze all’età di 89 anni, è stato il più importante storico italiano delle idee, professore emerito nell’Università di Firenze, membro dell’Accademia dei Lincei, Premio Balzan 2009 per il suo contributo alla storia della scienza. E proprio il rapporto tra scienza e magia è stato il primo tema della sua pluridecennale ricerca. Tra Cinque e Seicento emergevano infatti quelle figure professionali che hanno poi determinato l’evoluzione della scienza, della filosofia e dell’economia, come l’ingegnere e lo scienziato; ma nasceva anche una nuova valutazione del lavoro, della tecnica, delle arti meccaniche. Ricerche sfociate poi in volumi che restano fondamentali nella cultura storico-filosofica europea, come il saggio “Francesco Bacone: dalla magia alla scienza”(Laterza 1957), tradotto in molti Paesi, così come quello su “I filosofi e le macchine” (Feltrinelli 1962). Significativo nella ricerca di Paolo Rossi è anche lo studio della rivoluzione scientifica, confluita nel volume “La scienza e la filosofia: aspetti della rivoluzione scientifica” (Bollati Boringhieri 1979): una analisi – fra Seicento e Settecento – sulla pluralità dei mondi e sulla fine dell’antropocentrismo, mentre intanto emergeva l’idea di progresso: il progresso come crescita, l’immagine del sapere come crescita. Paolo Rossi ha anche studiato Vico, la scoperta del tempo e l’«ars memorandi», il tema della memoria in una prospettiva storica più ampia e con molti riferimenti alla cultura letteraria e scientifica fra Otto e Novecento, come illustra il libro “Il passato, la memoria, l’oblio” (Il Mulino 1992, Premio Viareggio per la saggistica). Un lavoro pionieristico dunque, su una linea di ricerca inedita, come è stata anche l’analisi dell’idea del tempo e la cosiddetta «scoperta del tempo», del «tempo profondo»: come dimostra il famoso volume “I segni del tempo: storia della Terra e storia delle nazioni da Hooke a Vico” (Feltrinelli 1979), accolto dagli studiosi come un vero evento culturale e scientifico. La rivista «Nature» parlò di «opera che apre una via nuova che altri seguiranno», avendo preso ad oggetto «un territorio vasto e prima non esplorato». Analisi, scoperte e ricerche che le hanno meritato il Premio Balzan, come testimonia in trasmissione Salvatore Veca, presidente del Comitato generale premi della Fondazione internazionale Balzan, un’istituzione italo-svizzera di grande prestigio nel mondo. Ricerche storico-filosofiche, dunque, di forte significato nel dibattito contemporaneo, in special modo sul rapporto fra tradizioni filosofiche e teorie scientifiche: ricerche che l’hanno portato a ben identificare le modalità della nascita della scienza moderna in Europa, come documenta anche il suo libro per lettori non specialisti che le chiese di scrivere lo storico Jacques Le Goff, pubblicato contemporaneamente da cinque grandi editori europei nella collana «Fare l’Europa»: in italiano edito da Laterza col titolo “La nascita della scienza moderna in Europa”. Questi Laser incontri, curati da Antonio Ria, confermano proprio l’attitudine che aveva Paolo Rossi ad “attraversare” le tradizionali frontiere disciplinari, ad “entrare dentro” le strutture concettuali del passato e a comunicare – anche in dibattiti e polemiche – il modo in cui le idee presenti sono emerse da questo passato. 03.10.11 I filosofi e le macchine»: la rivoluzione scientifica 04.10.11 L’oscuro abisso del tempo 05.10.11 Ragionevoli speranze 06.10.11 Il passato è un paese straniero
Incontro col filosofo Paolo Rossi

Contenuto audio
Incontro col filosofo Paolo Rossi (1./4)
Laser 03.10.2011, 04:00
Incontro col filosofo Paolo Rossi (2./4)
Laser 04.10.2011, 04:00
Incontro col filosofo Paolo Rossi (3./4)
Laser 05.10.2011, 04:00
Incontro col filosofo Paolo Rossi (4./4)
Laser 06.10.2011, 04:00
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