
Marco Paolini, l’arte di narrare
Laser 10.09.2012, 02:00
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Nato a Belluno nel 1956, Marco Paolini è uno dei fondatori e dei maggiori esponenti del teatro di narrazione in Italia di prima generazione, e di quel filone definito 'teatro civile'. Dopo una ventennale esperienza in vari gruppi sperimentali fra cui Laboratorio Teatro Settimo di Torino, dopo aver frequentato Shakespeare, Brecht e Goldoni, negli anni Novanta Marco Paolini comincia a sviluppare un teatro tutto suo, fondato sulla ricerca e sul recupero della cultura locale, veneta in particolare. Un teatro a vocazione pedagogica, un teatro della memoria, ma che accoglie aspetti di provenienza dalla Commedia dell'Arte, che offre spunti di riflessione sul passato e sul presente, senza dimenticare la comicità, l'ironia, il sarcasmo. Con "Il racconto del Vajont" Marco Paolini vince numerosi premi, tra cui il Premio Speciale Ubu nel 1995. E sono numerosi gli spettacoli, alcuni dei quali memorabili, di cui è autore o coautore, interprete e regista. "Il milione", "Il sergente", "Album d'aprile", "La macchina del capo", "Ausmerzen" e "Itis Galileo" sono solo alcuni dei titoli più noti, lavori che sono stati ripresi anche dalla televisione italiana. Chiamato quest'anno ad inaugurare il 64esimo festival shakespeariano di Verona con un suo 'classico' ("Quaderni veneziani"), Marco Paolini, che è anche autore di libri e produttore dei suoi progetti teatrali, editoriali o cinematografici, racconta il suo teatro: come lo fa e perché, il rapporto con il pubblico, con i maestri del passato, con la tivù, con la politica.
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