La presentazione alla stampa del rapporto era particolarmente attesa, dopo che nelle scorse settimane il presidente della Commissione della gestione del Parlamento ticinese, Fiorenzo Dadò , aveva qualificato come "preoccupante" il rapporto di 58 pagine redatto dai legali dello studio ginevrino a cui è stato affidato l'audit esterno.
Così, dopo sei mesi di analisi di documenti, audizioni e valutazioni, ieri a Bellinzona si è chiarito il quadro di questa brutta vicenda che ha coinvolto la politica e la giustizia ticinesi. Ricordiamo che l’ex funzionario del DSS, attivo nell’ambito delle politiche giovanili, è stato condannato, nell’aprile 2021, a 18 mesi di detenzione sospesi, per coazione sessuale e violenza carnale nei confronti di una diciottenne.
L'indagine, presentata ieri, doveva stabilire i motivi per cui nessuno fosse intervenuto in modo risoluto in questo caso, prima della denuncia in magistratura presentata nel 2018 e che portò, quale primo provvedimento, alla sospensione del funzionario. Le lacune emerse non sono state poche e, anche se nel frattempo si è corso ai ripari, l’audit ha formulato sei raccomandazioni rivolte all’amministrazione cantonale.
Ne discutiamo a Modem con:
Micaela Antonini Luvini, avvocata;
Francesca Calcagno, giornalista RSI;
Fiorenzo Dadò, deputato del Centro in Gran Consiglio;
Giangiorgio Gargantini, segretario regionale del sindacato Unia.
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