E’ un negoziato che ricomincia a singhiozzi e sul quale pesa, di nuovo, l’ombra molto realistica del fallimento. A Ginevra l’inviato speciale dell’ONU Staffan de Mistura sta tentando di riportare la Siria sulla via della pace e della transizione politica. L’impresa è immensa, le posizioni restano estremamente distanti. Il regime di Bashar el Assad, per intavolare vere trattative, esige che non ci siano precondizioni. La ribellione chiede invece la fine dei bombardamenti sulla popolazione civile, la fine dei blocchi alle città assediate e l’acceso agli aiuti umanitari.
Perché sul terreno la guerra prosegue, con tutta la sua violenza, con tutta la sua atrocità, con tutta la sua complessità. Coinvolge il regime di Damasco, rafforzato dal sostegno di Russia e Iran, la ribellione, i jihadisti dell’Isis, le milizie kurde. E poi ci sono i bombardamenti anti-Isis della coalizione internazionale. Il conflitto ha frammentato, se non cancellato, questo paese e la prima a soffrire resta la popolazione civile: quella che fugge e quella che resta.
Ma qual’è la realtà oggi in Siria, dove si combatte da oramai quasi 5 anni? E quali le possibilità di successo del negoziato difficilmente riavviato a Ginevra? Ne parleremo a Modem con la giornalista Lucia Goracci, di Rai News, con Donatella Rovera, dI Amnesty international e con, da Beirut, l'esperto di Medio Oriente Lorenzo Trombetta.
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