È morto nella notte di martedì lo scienziato e ambientalista britannico James Lovelock, membro della Royal Society. Aveva 103 anni ed era considerato un'icona della scienza del XX secolo. Noto per i suoi primi avvertimenti sulla crisi climatica, mise a punto negli anni '50 il metodo che ha permesso di individuare il buco dell'ozono. Sua la teoria su "Gaia", secondo la quale la Terra è una sorta di superorganismo, un essere vivente capace di autoregolarsi.
"Il cambiamento climatico è più pericoloso per la vita sulla Terra di quasi ogni altra malattia concepibile", aveva dichiarato.
Lovelock collaborò, tra l'altro, ai programmi spaziali della NASA che hanno portato la sonda Viking su Marte, ideando i rilevatori che avrebbero dovuto verificare la presenza di vita sul Pianeta rosso.