In Svizzera c’è preoccupazione per la penuria di farmaci. Se ne parla da tempo, è vero, ma negli ultimi mesi sono state decine i medicamenti che non sono stati forniti. Una situazione che minaccia le terapie di molti pazienti. Come risolvere la situazione? Luca Milesi, farmacista e membro di comitato di Pharmasuisse, ne ha parlato al Telegiornale.
La lista dei farmaci che mancano al momento in Svizzera è lunga: sono circa 700. Solo nell’ultimo mese sono stati 40 i casi di non fornitura. La pressione è sempre maggiore per il settore che già da tempo si è chinato sul problema.
“C’è in ballo un’iniziativa per cercare di riportare in Svizzera il controllo dei medicamenti, ma è una soluzione abbastanza difficile e che prenderà del tempo. Questo perché è quasi impossibile pensare di riportare la produzione in Svizzera, specialmente la produzione dei principi attivi, che ormai avviene per l’80% in Cina. Questa produzione si sta spostando lentamente anche verso l’India. Sono comunque dei quantitativi molto grossi. Queste fabbriche producono per tutto il mondo in una scala industriale molto grande. E dunque risulta praticamente impossibile riportare la produzione in Svizzera, in particolare appunto per i principi attivi”, afferma Luca Milesi.
“Finora siamo riusciti ad ovviare con dei generici, ma a volte anche questi mancano”, prosegue Milesi. “E dunque anche se noi non vorremmo farlo, perché vorremmo spingere i generici, dobbiamo abbandonarli e tornare all’originale, causando possibili problemi con le casse malati, che poi non voglioni pagarli”, prosegue.
E così succede che “spesso dobbiamo ricorrere all’estero, ad altri paesi” ammette Luca Milesi ai micrifoni del Telegiornale. Oggi il paziente deve dunque preoccuparsi? “Sì, c’è da preoccuparsi”, conclude.

Svizzera, preoccupa la penuria di farmaci
Telegiornale 21.07.2025, 12:30