Juergen Teller, il fotografo di moda più radicale e incompreso della sua generazione, è in mostra alla Triennale di Milano con “I need to live”. L’esposizione si propone come un libero viaggio attraverso la sua carriera ed è stata descritta come una delle più complete mai realizzate.

Autoritratto con pantaloncini rosa e palloncini, Parigi, 2017
Negli anni ’80, dopo una formazione presso la Bayerische Staatslehranstalt di Monaco di Baviera, una prestigiosa scuola di fotografia tedesca, Teller si trasferisce a Londra per evitare l’arruolamento militare e intraprendere la sua carriera. È qui che diventa il fotografo di musicisti e gruppi emergenti della scena indipendente, anche se la vera notorietà arriva grazie alla copertina realizzata per il singolo di Sinéad O’Connor “Nothing Compares 2 U”. Nel 1991 accompagna anche i Nirvana nelle tappe tedesche del tour di “Nevermind”, realizzando quello che oggi viene considerato uno dei migliori reportage di sempre dedicati alla band.

Kurt Cobain durante le tappe del tour tedesco Nevermind, 1991
Pochi anni più tardi approda nel mondo della moda grazie a delle fotografie scattate alla modella Kristen McMenamy completamente nuda con la parola “Versace” disegnata sul petto. Questi scatti diventano immediatamente iconici e le sue collaborazioni iniziano a moltiplicarsi trasformandolo molto velocemente in uno dei fotografi più ambiti del settore.
Dal sodalizio con la stilista e attivista britannica Vivienne Westwood, che contribuisce a diffondere lo stile punk, alle pubblicità con le gambe di Posh Spice per Marc Jacobs, i suoi scatti per i brand più in voga del momento vengono pubblicati sulle più importanti riviste del settore, portandolo al successo internazionale.

Pubblicità di Marc Jacobs del 2008 con le gambe di Victoria Beckham
Tra i pochi ad aver conquistato sia il mondo della fotografia artistica che commerciale, il suo superpotere è quello di saper rendere eccezionali anche le situazioni e gli scatti più banali. Schietto, provocatorio, sfacciato e particolarmente democratico, a lui non interessa chi ci sia davanti all’obbiettivo: popstar, topmodel, celebrità o sua madre, l’approccio lo-fi non cambia per niente e nessuno.
Kim Kardashians davanti a una montagna di sabbia
In molti però si chiedono se alcuni suoi scatti siano davvero voluti o rappresentino piuttosto incidenti di percorso spacciati per arte. Dalle fotografie di Kim Kardashian con pose e luci piuttosto strampalate, alle foto di Iggy pop e Jared Leto in versione boomer, sono davvero molti i meme, anche piuttosto notevoli, che paragonano i suoi lavori alle foto casalinghe realizzate da amici e parenti.
Iggy Pop, Miami, 2022
Che lo si ami o lo si odi il suo stile però è questo, la sua volontà è quella di esaltare la dignità del quotidiano, del non convenzionale, dell’imperfezioni, cercando di togliere qualsiasi sovrastruttura.
La mostra ci promette una chiave di accesso al suo pensiero e al suo modo di intendere l’arte. E forse saremo in grado di decidere se Juergen Teller sia davvero un fotografo di grande talento o semplicemente il prototipo dell’uomo bianco mascherato da genio artistico.
Ironia
Voci dipinte 10.03.2024, 10:35
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