Giona Nazzaro consiglia: Gioia mia

Giunti a metà festival, scopriamo a Cineasti del presente Gioia mia di Margherita Spampinato. Un film che durante il lavoro di selezione ci ha subito convinto per la profonda matrice desichiana. Di Vittorio De Sica, infatti, ci si ricorda sempre delle commedie, di Ladri di biciclette... ma si dimenticano film come I bambini ci guardano.

Il film di Margherita Spampinato è come se recuperasse questa dimensione profondamente infantile dello sguardo di De Sica e lo ricontestualizzare nella vita di un bambino, che si trova a vivere un’estate come non l’ha mai vissuta, con la nonna in Sicilia, in un mondo dove non ci sono adulti, ma solo bambini o persone anziane. È un mondo fatto di sorprese, stupori, incantesimi e lunghi momenti di noia, come molti bambini hanno conosciuto d’estate, con i lunghi pomeriggi assolati, caldi, nei quali si tiravano gli scuri sulle finestre per evitare che le case, gli appartamenti si riscaldassero.          

È un piccolo film incantato, retto dalla tenerezza straordinaria della protagonista, la signora Aurora Quattrocchi, che abbiamo anche apprezzato in Nostalgia (di Mario Martone, ndr), che con il piccolo protagonista riesce a creare una straordinaria alchimia attoriale. E anche nel caso di Margherita Spampinato sono convinto che abbiamo a che fare con un talento che farà molto parlare anche nei prossimi anni.