Cinema

Quando il cinema ritorna: la moda delle re-release

La ridistribuzione in sala di opere del passato è un fenomeno sempre più frequente negli ultimi anni: una tendenza divisa tra crisi del cinema, incassi facili ed effetto nostalgia

  • Oggi, 10:00
Proiezione speciale di Star Wars, 2008

Proiezione speciale di Star Wars, 2008

  • IMAGO / Everett Collection
Di: Nicola Lucchi 

In un mondo dominato dallo streaming, dove tutto è disponibile e facilmente dimenticabile, dove il paradosso della scelta ci costringe spesso a non scegliere, e gli algoritmi si fanno in quattro per interpretare il nostro smarrimento, la sala appare sempre più come un luogo sicuro dove ritrovare il respiro: il grande schermo, una finestra attraverso la quale interrogarsi sulla realtà.

Colpito ma mai affondato dalle nuove forme di fruizione e dai formati seriali, il cinema resiste cercando un proprio rinnovamento che, negli ultimi anni, sembra aver trovato un terreno fertile negli eventi e nelle re-release, ovvero nelle nuove edizioni di vecchi film che, restaurati o digitalizzati, vengono puntualmente proposti in sala per brevi periodi. Quest’anno abbiamo visto, tra le sale della Svizzera italiana e quelle italiane di confine, il ritorno di Lo squalo, Harry Potter e il calice di fuoco, Velluto blu, Top gun, Arancia Meccanica, Avatar: la via dell’acqua e - beh, ovvio - Ritorno al futuro.

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Ritorno a… 40 anni fa

Millevoci 03.07.2025, 10:05

  • Imago Images
  • Axel Belloni e Francesca Margiotta

Riportare classici sul grande schermo non è una novità, ce lo insegnano da anni festival di grande successo come Il Cinema Ritrovato di Bologna, che ogni estate ripropone decine di pellicole restaurate. Tra le manifestazioni per cinefili ha però preso piede da qualche anno la ridistribuzione in sala, per periodi limitati, di opere che hanno segnato la storia del cinema. Non si tratta necessariamente di capolavori indiscussi, ma certo di pellicole che, per la loro qualità artistica o il loro impatto sociale, hanno lasciato un segno. Un fenomeno che cresce anno dopo anno, portando sugli schermi grandi classici del bianco e nero e titoli più recenti.

Una visione pessimista ci proietta in un’industria in crisi che, incapace di sfornare nuovi film di culto, si affida a quelli di un tempo per fare cassetta. Uno sguardo eccessivamente ottimista, invece, ci illude di un’epifania collettiva che si esprime nella ricerca di ritmi più distesi, aggiunta alla riscoperta di una memoria storica ricca di autenticità ormai smarrita. Probabilmente, tra eccesso di speranza e bieco cinismo, la verità si colloca aristotelicamente nel mezzo.

Per cominciare, dietro a queste proiezioni che sembrano far viaggiare nel tempo c’è un lavoro enorme. Il restauro è un’operazione delicata, minuziosa. Si parte dai negativi originali, si lavora frame by frame per eliminare graffi, sporco, difetti del tempo e si ricostruiscono le giuste tonalità cromatiche basandosi su fotografie di scena o indicazioni dei direttori della fotografia.

Operazioni svolte grazie a mesi di lavoro e a una grande competenza tecnica che coinvolge archivisti, restauratori digitali e storici del cinema, e che non si rivolgono solo a polverose pellicole dimenticate da decenni, ma anche a opere più vicine a noi, come dimostrano le recenti ridistribuzioni di alcuni film di Lars Von Trier, della filmografia di David Lynch, o della saga vampiresca di Twilight.

Detto questo, resta da chiedersi cosa spinga i distributori a investire risorse preziose in film datati. La risposta più ovvia è naturalmente legata al denaro. Che sia per uno sparuto branco di cinefili o per un ampio pubblico alle prese con l’incontrollabile effetto nostalgia, i film riproposti possono difficilmente essere una perdita, poiché i costi di produzione dovrebbero già essere stati coperti alla prima uscita. Quel che si ottiene, con una spesa relativamente bassa, è dunque un guadagno facile.

Riproporre restauri come eventi speciali funziona anche perché, oltre a portare in sala un pubblico che difficilmente uscirebbe per vedere un film qualsiasi, crea attesa e senso di esclusività. I numeri confermano questa tendenza già negli anni passati, dove i film ridistribuiti hanno registrato incassi medi spesso superiori a molte nuove uscite.

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Nel mondo di Kubrick

RSI Info 26.07.2019, 07:45

  • RSI/Lorenzo Amuso

Si tratta di un fenomeno che non vale solo per l’Italia o l’Europa, ma che anche negli Stati Uniti ha dimostrato la propria efficacia. Il re leone (1994) è stato riproposto in 4K per il suo trentesimo anniversario e ha registrato incassi sorprendenti; Lawrence d’Arabia, restaurato da Sony, è tornato nei cinema IMAX con inaspettato successo; 2001: Odissea nello spazio ha trovato nuovo pubblico grazie al restauro supervisionato da Christopher Nolan. Nel 2024, in occasione del suo venticinquesimo anniversario, il rilancio di Star Wars – La minaccia fantasma ha portato nelle casse della Disney oltre 19 milioni di dollari.  Cifre in grado di spiegare in modo esaustivo perché sempre più major e distributori indipendenti puntino sulla strategia del rilancio.

All’offerta corrisponde una domanda, alla domanda un’offerta - e siccome non ci piace essere venali è bene evidenziare che, agli aspetti prettamente economici, a garantire la riuscita di operazioni di tal genere si aggiungono motivazioni di carattere culturale e sociale. Se da una parte opera il già citato effetto nostalgia, per i più giovani è spesso una scoperta. In entrambi i casi, però, ciò che conta è l’esperienza collettiva che nessuna piattaforma può replicare. Non vogliamo illuderci, ma ha senso sperare anche nel messaggio culturale che ne emerge: restaurare un film significa conservarne la memoria collettiva, salvare un pezzo di storia.

Nell’epoca in cui tutto è digitale, fragile e potenzialmente cancellabile, rivedere in sala Arancia meccanica o Quarto potere ci ricorda che la bellezza non ha data di scadenza, e che il grande schermo è ancora il luogo dove il cinema diventa esperienza. Forse è proprio per questo che, anno dopo anno, l’interesse per i film del passato sembra crescere. Oltre il facile guadagno e la malinconia, riscoprire ciò che eravamo assume l’aspetto della riscoperta e, di conseguenza, dell’avventura. Qualcosa che, nel suo riavvolgere il tempo, ci spinge un passo in avanti, facendo dialogare passato, presente e futuro.

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Spoiler 09.02.2023, 13:00

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