Oltretevere

Collegio cardinalizio in equilibrio, prima della clausura del conclave

Pietro Parolin e Luis Antonio Tagle sembrano essere in grado di entrare nella Sistina entrambi con un gruzzolo di voti. Ma non è escluso che alla fine possa anche prevalere un outsider. Casa Santa Marta intanto è pronta, tra speciali pellicole anti droni e anti laser spia alle finestre

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  • Keystone
Di: Paolo Rodari 

Proseguono senza particolari scossoni le congregazioni generali che precedono il conclave, che avrà inizio domani, mercoledì 7 maggio 2025, per eleggere il successore di Francesco. I due candidati più accreditati, il segretario di stato Pietro Parolin e il prefetto di Propaganda Fide Luis Antonio Tagle, sembrano essere in grado di entrare nella Sistina entrambi con un gruzzolo di voti. Ma si sa, come recita un proverbio romano, chi entra in conclave papa esce cardinale, e infatti non è escluso che alla fine possa anche prevalere un outsider: un cardinale in grado di portare avanti le aperture di Francesco senza fare passi indietro.

Già, perché su un punto sembrano essere tutti d’accordo, i padri conclavisti: la Chiesa che va incontro alle periferie non soltanto geografiche, ma anche esistenziali, incarnata da Jorge Mario Bergoglio non potrà essere tradita. Le frange tradizionaliste, nostalgiche di un tempo che non c’è più, sono minoranza in Sistina. Il vento delle aperture e di una Chiesa «per tutti, per tutti, per tutti», come amava ripetere Francesco, una Chiesa che non chiede carte d’identità e che accoglie senza alzare ponti levatoi, continuerà ad esistere. «Indietro non si torna», ha detto non a caso alla RSI il cardinale Walter Kasper.

Non sanno cosa sia la fretta Oltretevere. E infatti, terminati i novendiali domenica, i cardinali hanno deciso di non entrare in Sistina due giorni dopo. C’è bisogno di guardarsi ancora negli occhi, di ascoltarsi, ogni intervento è prezioso, «anche quello del vicario apostolico in Mongolia» ha detto non a caso il cardinale Marcello Semeraro. A significare che la voce di ogni porporato, fosse anche rappresentante della Chiesa più remota, merita ascolto.

Anche Casa Santa Marta si sta preparando al grande evento. Le stanze verranno decise a sorteggio. Da oggi, martedì 6 maggio 2025, fino a domani mattina, prima della messa “pro eligendo” delle 10, i 133 cardinali elettori potranno prendere la chiave della loro stanza. Sarà la sorte a decidere per ciascuno quale tipo di alloggio, se una delle 26 camere semplici o il miniappartamento con due stanze (ce ne sono 105) che sono nel complesso dove ha abitato per dodici anni Francesco. E proprio la sua stanza, la 201, resta sigillata e dunque non disponibile. Sono tanti in questo conclave i cardinali, tredici in più del massimo dei 120 che era stabilito dalle norme (che non sono in ogni caso perentorie). E dunque una parte di loro andrà a Santa Marta vecchia.

Dal 7 maggio alle 16.30, ovvero il momento dell’ingresso della Sistina, comincia il regime di clausura, senza telefonini o altri contatti con l’esterno. Un regime al quale dovranno sottostare non solo i cardinali elettori ma anche chi entrerà in contatto con loro per aiutarli. Come le persone che prepareranno i pasti, quelle che faranno le pulizie, gli autisti che trasporteranno i porporati dalla residenza al Palazzo apostolico per rientrare ogni giorno in Sistina.

A gestire la Domus sono le suore Figlie della Carità di San Vincenzo De’ Paoli. Sovraintendono anche alla preparazione dei pasti. Dovrebbero essere confermati i menu che normalmente vengono preparati a Santa Marta quando funziona come un normale albergo. La mensa offre pasti non troppo elaborati: riso, pasta condita con sughi semplici, carni bianche, pesce al forno, verdure grigliate, insalata e frutta di stagione. Si terrà conto delle intolleranze alimentari e dei regimi legati a problemi di salute come il diabete. La mattina è prevista una colazione leggera, tè o caffè, pane e marmellata, poi un pranzo completo (primo, secondo, contorno e frutta), infine una cena più semplice. A tavola ci saranno acqua e vino, mentre non sarebbero previsti superalcolici.

Per assicurare un totale ed effettivo isolamento dei cardinali elettori dal resto del mondo sono stati installati disturbatori di frequenze per impedire ai telefoni cellulari di ricevere o trasmettere: i cosiddetti jammer. Inoltre, sono state montate speciali pellicole anti droni e anti laser spia alle finestre. Le bonifiche ambientali contro eventuali microspie sono state accompagnate alle consuete verifiche. Considerato che si tratta di una struttura grande, onde evitare intrusioni, a Santa Marta sono stati installate anche tramezzi e porte provvisorie per evitare eventuali “buchi” dai quali intrufolarsi.

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Fra l’ordine e il caos - Conclave: l’ora della scelta

60 minuti 05.05.2025, 20:45

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