Musica pop

Gli 80 anni di Debbie Harry, la signora della new wave

Icona del rock, la cantante dei Blondie è stata protagonista del punk newyorchese prima e delle classifiche poi

  • Oggi, 12:03
  • 51 minuti fa
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Di: Red. 

Il suo è un volto iconico, come si usa dire oggi ricalcando dall’inglese, se è vero che campeggia sulle t-shirt indossate dalle giovani generazioni. Ovviamente c’è molto di più, ma questo testimonia come Debbie Harry faccia la sua parte come emblema del rock, dato perennemente come sorpassato dalle altre musiche eppure sempre lì a ricordarci della sua grandezza.

Nata a Miami il 1° luglio del 1945 come Angela Tremble, a pochi mesi di vita viene adottata dai coniugi Harry, una coppia del New Jersey che la ribattezza Deborah Ann. Attorno ai 20 anni si sposta a New York, dove per sbarcare il lunario fa lavori vari, tra cui la cameriera nel locale rock Max’s Kansas City e la coniglietta in un Playboy Club. È sempre in quegli anni, siamo verso la fine dei ’60, che entra nei Wind in the Willows, formazione folk-rock, e in seguito degli Stilettos, nei quali farà il suo ingresso anche il chitarrista Chris Stein. Con lui, Harry avvierà un sodalizio sia artistico che amoroso. Quest’ultimo a un certo punto terminerà, ma dopo essere durato tanti anni, il primo, invece sfocerà nei Blondie. Se ve lo state chiedendo, sì, è proprio lei la “Blondie” a cui il nome della band è ispirato.

Negli anni ’70 i Blondie fanno parte della pattuglia di artisti che anima la New York punk, assieme a Ramones, Patti Smith, Television e Talking Heads. Gruppi che calcano il palco del leggendario club CBGB, culla del movimento nella Grande Mela. Il confine fra ciò che è punk e ciò che è new wave è molto labile, e i Blondie lo varcano praticamente da subito. Un transito più marcato quando la band sentirà il richiamo della disco music che va diffondendosi proprio in quegli anni. Un’attrazione che produrrà alcuni dei loro più grandi successi: Heart of Glass, Call Me (prodotto da Giorgio Moroder) e Rapture, in cui aprono anche al nascente hip hop. In Rapture, con il suo rap, Harry diventa la «probabile prima rapper bianca nelle classifiche pop» scrive Simon Reynolds in Post-punk (l’autore si esprime anche sullo stile di Harry, ma evitiamo di riportarne il giudizio per non rovinare la festa). Sta di fatto che i Blondie saranno una delle band in grado di sdoganare la new wave presso il grande pubblico, grazie ai videoclip trasmessi regolarmente su Mtv.

Gli anni ‘70 sono quelli in cui frequenta in modo assiduo le droghe pesanti, condividendo il vizio con colleghi celebri come Iggy Pop e David Bowie. Ma sono anche il decennio della New York decadente, in cui si possono fare incontri inquietanti come quello, da lei descritto, con il serial killer Ted Bundy, che le dà un passaggio sul suo Maggiolino, da cui riesce a scappare in modo rocambolesco. Un episodio la cui veridicità è stata messa in dubbio.

Tornando al fatto musicale, con la disco music Harry approfondisce il rapporto nel suo disco solista del 1981, Koo Koo, prodotto dagli Chic Bernard Edwards e Nile Rodgers. Nel 1982 i Blondie, in fase calante, si prendono quella che sarà una lunga pausa. In quegli anni a Stein viene diagnosticata una malattia autoimmune, e Harry interrompe la sua carriera per assisterlo nelle cure. Tornerà a incidere dischi nel 1986.

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Debbie Harry compie 80 anni

Tra le righe 01.07.2025, 14:00

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  • Lara van Gammeren ed Elisa Manca

Negli anni ’90 la cantante compie incursioni nel jazz d’avanguardia collaborando con i Jazz Passengers, coi quali si cimenta anche nella letteratura, reinterpretando La città nel mare, poesia di Edgar Allan Poe. Nell’intero arco della sua carriera non ha mai voltato le spalle alle sue origini musicali più “alternative”, lavorando con Talking Heads, R.E.M., X e partecipando a tributi per Jeffrey Lee Pierce (cantante del Gun Club e titolare di un fan club dei Blondie). 

Con i Blondie torna sulle scene nel 1999, con l’album No Exit, del quale fa parte il singolo Maria. L’ultimo lavoro del gruppo è Pollinator, del 2017.

Debbie Harry è anche attrice e ha lavorato, tra gli altri, con David Cronenberg, Martin Scorsese e John Waters. Ha pubblicato un’autobiografia dal titolo Face It.

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Debbie Harry compie 80 anni (Parzialmente scremato, Rete Tre)

RSI Cultura 01.07.2025, 06:50

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  • Joas Balmelli, Tijana Riva

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