Musica pop

Johnny Cash e June Carter, un amore più forte di tutto

Due star del country, una storia segnata dalle cadute di lui, dalle quali lei lo ha aiutato a rialzarsi restando sempre al suo fianco

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Johnny Cash e June Carter

Love Story 02.06.2025, 11:54

  • Keystone
  • Valentina Gerig
Di: Valentina Gerig 

L’amore fra Johnny Cash e June Carter è riuscito a superare ogni ostacolo fin da quando si conobbero, entrambi sposati, negli anni ‘50. Il loro matrimonio ha dovuto affrontare le cadute del “Man in Black”, fra insuccessi e dipendenze da alcol e droghe, ma ha resistito alle traversie perché June è rimasta al suo fianco, aiutandolo a rialzarsi.

Un’unione legata da un filo spirituale che non poteva non figurare nella galleria di Love Story.

Canada, città di London, in Ontario. Un murales gigante ritrae due figure di profilo con le mani intrecciate, i corpi che si sfiorano. Lui guarda lei. Lei abbassa lo sguardo. Sono Johnny Cash e June Carter. Le due star simbolo della musica country. Il murales è stato realizzato per ricordare un momento storico accaduto proprio in questa città canadese molti anni fa, esattamente il 22 febbraio 1968. 7mila persone stanno assistendo a un concerto in uno stadio di hockey su ghiaccio. Sul palco ci sono loro due, Johnny e June. Stanno cantando un grande classico dei loro live. Quando finisce la canzone, la musica si ferma e lui le chiede: «Mi vuoi sposare?» June è disorientata. Non capisce subito, gli dice di non imbarazzarla davanti a così tanta gente. Anche il pubblico esita, pensa faccia parte dello spettacolo, ma lui non va avanti con la canzone successiva, come lo esorta a fare lei.

Lui vuole una risposta e subito, lei alla fine capisce. Non può che dire sì.

Nashville, 1956. È l’anno in cui Johnny e June si incontrano per la prima volta. Sono entrambi musicisti già affermati. Lui conosce bene la Carter Family, il gruppo leggendario che da anni, di generazione in generazione, attira le folle con canzoni folk e country. Ne fa parte anche June, da quando è bambina. Anche Johnny sta diventando un idolo della musica folk. Con la sua voce calda, inconfondibile, porta con sé successo e cicatrici. Un fratello rimasto ucciso in un incidente sul lavoro, un rapporto conflittuale con il padre e la musica, sempre presente. Prima come conforto e àncora di salvezza, poi frutto di fama e riscatto. È l’inizio di una vita in tour. Johnny Cash e June Carter si incontrano di sfuggita dietro al palco del Grand Ole Opry un tempio della musica country. Si scambiano solo poche parole.

June, anni dopo dirà: «Non riesco a ricordare nulla di ciò di cui parlammo durante il nostro primo incontro, se non i suoi occhi. Quegli occhi neri che brillavano. Aveva un controllo sulle sue performance che io non avevo mai avuto prima. Solo una chitarra, un basso e una presenza gentile facevano sì che non solo io, ma l’intero pubblico diventassimo suoi ammiratori».

Iniziano a fare dei tour insieme. Lui come artista solista, lei come corista e componente della Carter Family. Sono entrambi sposati. Johnny con Vivian, conosciuta quando aveva 19 anni, prima di partire per il servizio militare. Con lei avrà quattro figli. June invece è al suo secondo matrimonio: si chiama Edwin e con lui ha la sua seconda figlia. Nel ‘61 June scrive una canzone per la sorella Anita, Ring of Fire. June non lo ammette ancora a se stessa, ma sta già parlando del suo amore per Johnny. È caduta in un anello di fuoco, appunto. Johnny ascolta il brano e le promette di incidere una sua versione se quella di Anita non raggiunge il meritato successo. E così accade. La sua interpretazione scala le vette della classifica del 1963 e inaugura anche un’alchimia sempre più speciale tra i due. Un sodalizio artistico e affettivo che va oltre il loro lavoro di musicisti.

Johnny e June divorziano dai rispettivi coniugi nello stesso anno, il 1966. È da un po’ di tempo che Johnny ha iniziato a bere alcolici in maniera smodata e ricorre sempre più spesso ad anfetamine e barbiturici. Tocca il fondo nel ‘68 con un’overdose che è quasi un tentativo di suicidio. La salvezza coincide con l’inizio di una rinascita. Decide di smettere con pillole e alcol. Vuole essere un uomo nuovo. Ora ha accanto June che gli sta vicino. Lotta con lui contro le sue ombre, ma è anche spaventata. Lui inizia a chiederle di sposarlo più volte. Lei tentenna fino alla fatidica sera sul palco del concerto in Canada. Johnny Cash e June Carter ora sono finalmente marito e moglie. Negli anni ‘70 la loro unione diventa quotidianità, amore incondizionato. Johnny sforna successi, è vicino ai più deboli, inizia a essere soprannominato “Man in Black” per il suo abbigliamento scuro, così diverso dai colori sgargianti della tradizione country.

La sua grande popolarità inizia a vacillare a inizio anni ‘80. I vecchi fantasmi e tormenti tornano a galla. Johnny ricomincia ad avere una seria dipendenza da farmaci e droghe. June ha la sua carriera di cantante, ma c’è. Sempre. Lo aiuta a disintossicarsi più volte, senza arrendersi. Non è un matrimonio semplice, ci sono momenti molto difficili. Anche lei ha i suoi demoni. Vacilla, ma alla fine resiste.

Johnny Cash racconterà in un’intervista: «Mi ama nonostante tutto, nonostante me stesso. Mi ha salvato la vita più di una volta. È sempre stata lì, con il suo amore, e questo mi ha fatto dimenticare il dolore per molto tempo e molte volte, quando fa buio e tutti se ne sono andati a casa e le luci vengono spente. Ci siamo solo io e lei».

Gli anni ‘90 segnano il grande ritorno di Johnny Cash. Con il suo stile e la sua voce profonda, reinterpreta brani di enorme successo. 

Nel ‘94, una lettera scritta a June per il suo compleanno conferma il suo amore immutato:

«Mi rendo conto di quanto sia fortunato a condividere la vita con la più grande donna che abbia mai incontrato. Continui ad affascinarmi e a ispirarmi. La tua influenza mi rende migliore. Sei l’oggetto del mio desiderio. La prima ragione della mia esistenza. Ti amo tantissimo. Buon compleanno, principessa!»

June Carter registra un ultimo album nel 2003 e si presenta a ritirare un premio vinto dal suo Johnny. Ma a maggio dello stesso anno una complicazione per un intervento chirurgico al cuore la porta via a 73 anni. Johnny rimane solo, ma tiene fede alla promessa fatta a June di continuare a cantare, a fare musica, a non sentirsi perso. Johnny resiste come può, ma il dolore è forte e la sua salute è molto precaria. 

Il 12 settembre, per peggioramenti legati al diabete, si spegne anche lui. Solo quattro mesi dopo la sua June.

A luglio, durante la sua ultima esibizione dal vivo, canta i suoi grandi successi e di June dice commosso: «Ci colleghiamo da qualche parte tra qui e il paradiso. È scesa per una breve visita, credo dal paradiso, per farmi visita stasera e darmi coraggio e ispirazione come ha sempre fatto. Ringrazio Dio per June Carter. La amo con tutto il cuore».

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