Avete già ascoltato Tropicalpino di Monte Mai?
È incredibile come un cambio d’approccio e di forma mentis di fronte alla pagina bianca possa influire radicalmente sul risultato creativo. Il secondo album di Monte Mai fa sembrare il primo Eye Sea Double una cosa lontana, nel tempo e nello stile.

Come dice Anais Schmidt, è anche dall’esperienza degli altri che impari cose; è un riferimento al batterista e produttore Domi Chansorn che ha condiviso questo nuovo capitolo del trio luganese. Questa volta, il mantra è stato “spontaneità, ritmo e canzoni, meno concetto, meno ragionamento e più jam e rock’n’roll”. «Se c’è una cosa che funziona in questo gruppo è questa complementarità che abbiamo. Come una sorta di aleatorietà creativa che in qualche modo ti fa portare il meglio di ciò che conosci meglio» osserva Fabio Besomi, «Molto spesso abbiamo gli stessi gusti su una fase decisionale: non mi sento snaturato di un ruolo che magari avevo in altri progetti. Secondo me è una di quelle cose molto istintive che in Monte Mai funziona per una qualche ragione cosmica».

Tropicalpino è bello perché è un disco di belle canzoni, frutto di un entusiasmo e di una chimica che, adesso che i chilometri percorsi e i concerti si sommano, agisce in modo evidente e delizioso sulla musica: «Entusiasmo accompagnato dalla libertà» aggiunge Anais Schmidt, «Invece che metterci di fronte al computer ci siamo ritrovati a ricreare una nuova sinergia tra di noi. E poi anche l’aggiunta del produttore che ci ha accompagnato nell’ultimo stadio, che ha riportato un altro grado di entusiasmo».
È sempre un piacere ritrovare Monte Mai.
