Storia

La granduchessa Anna Fëdorovna

Il dolce esilio bernese

  • 24 luglio 2023, 11:15
  • 31 agosto 2023, 12:05
Anna Fedorovna

Principessa Giuliana di Sassonia-Coburgo-Saalfeld, in seguito Granduchessa Anna Fyodorovna. Interpretato da Élisabeth Vigée-Lebrun nel 1795/96.

Di: Elizabeth Camozzi


Nacque a Coburgo in Baviera il 23 settembre del 1781, ma morì a Berna, città che diventò parte del suo cuore.
Anna Fëdorovna, granduchessa, terza di 10 figli avuti della principessa Augusta di Reuss-Ebersdorf (1757-1831) e del duca François Sassonia-Coburgo-Saalfeld (1800-06); all’anagrafe venne registrata con il nome di Giuliana di Sassonia-Coburgo-Saafeld (il nome completo era Giuliana Enrichetta Ulrica di Sassonia-Coburgo-Saafeld), sorella maggiore del futuro re Leopoldo I del Belgio e zia sia della regina Vittoria del Regno Unito, sia del marito di lei, il principe consorte Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha.

Anna_Fedorovna

Giuliana da ragazza in una miniatura del XVIII secolo.

Guliana prima fu luterana e poi dal 1795 diventò ortodossa, visto che un anno più tardi sposò Costantino Pavlovich, granduca di Russia, da cui appunto acquisì il titolo nobiliare. Fu l'imperatrice Caterina II di Russia a sceglierla quale sposa per suo nipote Costantino, figlio secondogenito di Paolo I e di
Maria Fëdorovna, unendo quindi di fatto per la prima volta il casato russo con quello che successivamente diverrà britannico (i Windsor in origine erano infatti germanici). Il matrimonio si celebrò a San Pietroburgo il 26 febbraio del 1796 e Giuliana venne appunto battezzata nella fede ortodossa, mutando -secondo l'usanza- il suo nome in quello di Anna Fëdorovna. L’unione di Anna e Costantino non fu felice e non ebbero figli, così nel 1799 Anna fece ritorno a Coburgo, per poi rientrare in Russia poco tempo dopo per un tentativo di riconciliazione con il marito; intento fallimentare, per cui nel 1801 venne rimandata definitivamente nel suo paese natale. Nel 1808 Giuliana diede alla luce un figlio illegittimo, Edoardo Edgar Schmidt-Löwe, il cui padre forse era il nobile francese Jules Emile de Seigneux Gabriel; Edoardo fu nobilitato dallo zio Ernesto I di Sassonia-Coburgo-Gotha con un decreto datato 10 gennaio 1818 e assunse il nome "von Löwenfelds". Poco dopo la nascita del figlio, Giuliana si trasferì nella città di Berna dove nel 1812 diede alla luce anche una figlia: Hilda Luisa Agnese d'Aubert, il cui padre fu probabilmente Rudolf Abraham Schiferli. Quest’ultimo fu medico militare, capo-chirurgo delle truppe confederate, vaccinatore del canton Berna e infine direttore della scuola per levatrici e professore di chirurgia e ginecologia all'Accademia di Berna. Dopo la nascita della bambina, Rudolph rimase al servizio di Anna quale maggiordomo di corte, per poi essere confermato deputato al Gran Consiglio bernese. Due anni dopo la nascita di Hilda, il marito Costantino trattò per fare ritornare Giuliana da lui, ma lei si oppose fermamente e nel 1814, acquistò una tenuta presso il fiume Aare che chiamò Elfenau; una scelta decisamente coraggiosa e certamente moderna per l’epoca.

Elfenau,Collection_Gugelmann

Elfenau a Berna, ritratto della Collezione Gugelmann.

Anna e Costantino divorziarono ufficialmente nel 1820; grazie a questo matrimonio, però, il fratello di Anna, il futuro re del Belgio Leopoldo (1790-1865), ebbe la possibilità di prestare servizio nell'esercito russo e la sorella, la principessa Antonietta (1779-1824), fu zia degli imperatori russi Alessandro I e Nicola I (1796-1855), sposandosi con il duca Alessandro di Württemberg (1771-1833), fratello di Maria Fëdorovna (Sofia Dorotea di Württemberg (1759-1828), che divenne moglie di Paolo I di Russia (1754-1801) e madre di Nicola I e Alessandro I. Il legame tra le dinastie dei Romanov e dei Sassonia-Coburgo proseguì anche nel XX secolo, quando nel 1917, il re britannico Giorgio V (1865-1936) decise di rompere i rapporti con i suoi due cugini, l'imperatore tedesco Guglielmo II (1859-1941) e l'imperatore russo Nicola II (1868-1918). Dopo che quest’ultimo, cugino di primo grado di Giorgio V, fu rovesciato dal trono russo durante la Rivoluzione del 1917, il governo britannico offrì a Nicola II e alla sua famiglia asilo politico, ma Giorgio V si oppose alla decisione, considerando inappropriata la presenza dei cugini russi nel suo paese. Dopo che Nicola e la sua famiglia furono uccisi dai bolscevichi, Giorgio V scrisse nel suo diario:
“È stato un omicidio di massa. Ero devoto a Nicky, che era il più gentile degli uomini, oltre che un gentiluomo scrupoloso: amava il suo Paese e la sua gente”. Due anni più tardi, una corazzata britannica venne inviata in Crimea per salvare la settantaduenne Maria Fëdorovna (1847-1928), madre di Nicola II e, allo stesso tempo quindi, zia di Giorgio V e appartenente al Casato di Sassonia-Coburgo-Gotha, che salì al trono britannico nel 1901 con il padre Edoardo VII (1841-1910), figlio della regina Vittoria (1819-1901) e del principe Alberto di Sassonia-Coburgo e Gotha (1819-1861).

Ritratto della Regina Vittoria

Ritratto della Regina Vittoria.

Tuttavia, il 17 luglio 1917, durante i giorni della Prima Guerra Mondiale, Giorgio V cambiò il nome della sua famiglia da Sassonia-Coburgo-Gotha in Windsor; una scelta ispirata al dilagante sentimento antitedesco presente nel Regno Unito durante la Prima guerra mondiale. Di conseguenza, i titoli tedeschi di tutti i parenti del re furono abbandonati e Giorgio V creò degli equivalenti britannici per i suoi parenti maschi.

Anna Fedrovna di Jean Benner

Ritratto della granduchessa Anna Fedrovna di Jean Benner.

Per quanto attiene ancora alla granduchessa Anna Fëdorovna e al suo periodo bernese, a lei si deve la realizzazione del magnifico giardino all'inglese che contorna la tenuta di Elfenau, trasformando la casa in stile impero. Qui accolse la sua famiglia, fra cui il fratello Leopoldo, ma anche la buona società bernese, la colonia russa e numerosi diplomatici stranieri in cui mostrare la sua passione per la musica. Partecipò alla vita culturale della città e la sua figura, ad oggi, rimane molto importante per la capitale elvetica.

Il maniero della tenuta Elfenau a Berna

Il maniero della tenuta Elfenau a Berna.

Nel Medioevo, sull'odierno territorio del parco Elfenau, si trovava il convento di suore Brunnadern, la cui radice del nome significa "fonte", facendo quindi riferimento alle ottime sorgenti della zona; luogo che diventò poi appunto un maestoso maniero grazie alla granduchessa e, ancora oggi, il giardino è annoverato tra i più importanti parchi in stile inglese in Svizzera, elencato nell'Inventario svizzero dei beni culturali quale Parco d'importanza nazionale. Dal 1918 appartiene alla città di Berna, anno a partire dal quale chiunque può recarvisi e passeggiare, immersi nella pace e nel verde, oppure fare il bagno nell’Aare, assistere ad un concerto nell’orangerie, o godersi un pomeriggio nel caffè del parco. Il parco Elfenau, in effetti, è una delle zone di ristoro più amate dai bernesi grazie gli edifici storici dell’ex tenuta, il parco paesaggistico, il giardino della Fondazione ProSpecieRara e lo spazio giochi per i più piccoli, in uno speciale ed unico connubio tra antico e moderno.

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