Curiosità e trend

Il ghiacciolo compie 120 anni

Storia di un errore infantile diventato simbolo dell’estate in tutto il mondo

  • Oggi, 11:30
ghiaccioli, estate, frutta fresca
  • Daniel Tellez su Unsplash
Di: Alice Tognacci 

Nel 2025, il ghiacciolo moderno celebra 120 anni dalla sua nascita, un anniversario che ci invita a ripercorrere la storia di questo semplice ma iconico “dolce” estivo.

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Fresco di Zona 16.05.2025, 13:00

  • Julie Arlin e Claudia Demircan

La sua origine risale al 1905, quando un ragazzino di 11 anni di nome Frank Epperson, residente a Oakland, California, lasciò accidentalmente fuori casa un bicchiere contenente una miscela di acqua e soda con un bastoncino di legno usato per mescolare. Durante la notte, le temperature scesero sotto lo zero, e al mattino Frank scoprì che la miscela si era congelata, dando vita al primo ghiacciolo della storia moderna.

Certo, forme rudimentali di ghiacciolo esistevano già nell’antichità: si dice che anche Giulio Cesare e Nerone ne andassero ghiotti, sotto forma di neve mescolata con miele e frutta. Ma l’intuizione del giovane Epperson è diversa: è lo stecco, quell’intelligente manico di legno, a rendere l’invenzione iconica e pronta per il mondo moderno.

Anni dopo, nel 1923, Epperson brevettò la sua invenzione con il nome di “Epsicle, che in seguito divenne “Popsicle”, marchio ancora oggi noto negli Stati Uniti.
Il ghiacciolo si è rapidamente diffuso in tutto il mondo, diventando un simbolo dell’estate e della spensieratezza.

Dalle nevi antiche al ghiacciolo moderno: un viaggio millenario

Ben prima che il piccolo Frank Epperson congelasse accidentalmente la sua bevanda su un davanzale californiano, l’umanità aveva già sperimentato il piacere di “mangiare freddo”. Dalle montagne dell’Asia alle rive del Mediterraneo, esistono testimonianze di popoli come Egizi, Aztechi, Greci e Romani che preparavano nevi aromatizzate con miele, frutta o fiori, antesignane dei nostri ghiaccioli.

Già nel Medioevo, in Oriente, si scoprì come congelare i succhi di frutta immergendo i contenitori in tinozze riempite con ghiaccio e salnitro. Una tecnica rudimentale ma geniale, che trasformò il succo da semplice condimento a protagonista, intenso nei colori e nei sapori — tanto che la Chiesa medievale arrivò persino a proibirli per il loro carattere “peccaminoso”. Ma l’amore per il freddo dolce sopravvisse: furono proprio i Crociati a riportare in Europa la cultura del sorbetto, appresa in Terra Santa.
Nei territori con forte influenza araba, come appunto la Sicilia, l’arte del freddo continuò a fiorire, sedimentando una tradizione che — seppur distinta — avrebbe spianato la strada anche a innovazioni come il gelato. Ma queste è un’altra storia...

I ghiaccioli oggi

Oggi, preparare i ghiaccioli in casa è diventato un passatempo creativo e salutare. Basta mescolare frutta fresca frullata con un po’ d’acqua o succo, versare il composto in stampi appositi e lasciarli congelare per alcune ore. Le combinazioni sono infinite: fragole e menta, mango e lime, yogurt e mirtilli. Questa pratica non solo permette di controllare gli ingredienti, evitando conservanti e zuccheri aggiunti, ma offre anche l’opportunità di coinvolgere i più piccoli in attività culinarie divertenti.

Dopo oltre un secolo dalla sua invenzione, il ghiacciolo continua a reinventarsi, adattandosi alle nuove tendenze del gusto, della sostenibilità e delle esigenze nutrizionali. Una cosa, però, è certa: dopo 120 anni il ghiacciolo è il ricordo di infanzia che unisce generazioni allo stesso modo per forme, colori e gusti.

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I ghiaccioli alla grappa

Telegiornale 18.08.2018, 22:00

Fonti

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