RITRATTI E STORIE

Dal Vallese al Ticino: la nuova vita di Joanna Métrailler

Un destino inatteso porta una giovane vallesana, fuggita dai vigneti, a gestire una cantina in Ticino, dove riscopre la passione per la viticoltura

  • Oggi, 11:30
35:42

Racconti di vite

RSI Casa Svizzera 08.10.2025, 09:15

  • Casa Svizzera (Rete Uno)
  • Casa Svizzera
Di: Casa Svizzera / H.D.T 

C’è chi nasce con la terra nel sangue, e chi, pur avendola sotto i piedi fin dall’infanzia, ne scopre l’amore solo più tardi. Joanna Métrailler, vallesana di nascita, ha percorso proprio questa strada inattesa. Cresciuta tra i filari vallesani della sua famiglia, il lavoro in vigna era per lei “quasi una tortura”, rivela ai microfoni di Casa Svizzera l’8 ottobre su Rete Uno: «I vigneti in Vallese sono molto bassi e io, essendo alta, facevo sempre molta fatica». Uno sforzo fisico che rendeva il lavoro quasi un’avversione. Dopo una formazione in ambito mediamatico e un’esperienza nel settore bancario, Joanna ha sentito il desiderio di riavvicinarsi al mondo vitivinicolo, un ambito che, ironia della sorte, aveva cercato di evitare, ma che oggi la porta a gestire con passione, insieme al suo compagno Carlos Piffaretti, la Cantina Vini Rovio.

L’addio al freddo vallesano

La scintilla del cambiamento si è accesa grazie all’incontro con Carlos Piffaretti, già cantiniere e viticoltore ticinese, che aveva svolto il suo apprendistato proprio nel Vallese, dove si erano conosciuti. Insieme, hanno deciso di voltare pagina, lasciando il Vallese per il Ticino. Per lei, questo territorio ha rappresentato una vera e propria rinascita: «Per i vallesani il Ticino è il cantone per le ferie e io, anche se lavoro, è come se fossi sempre in vacanza», racconta con un sorriso che racchiude la gioia di questa avventura.

Quando sono venuta in Ticino e ho visto i vigneti, ho pensato che fossero meravigliosi
Rovio
  • Ti-Press / Davide Agosta

Il sapore del destino: il merlot che cambiò tutto

La vera rivelazione doveva ancora arrivare. È stato durante la fiera di San Martino nel Mendrisiotto che Joanna, accompagnata dalla suocera, ha partecipato a una degustazione di vini ticinesi. Lì è scattato il “colpo di fulmine enologico”, innamorandosi del Merlot Riserva di Gianfranco Chiesa, ex gestore della Cantina Vini Rovio.

Pochi giorni dopo, il destino ha bussato alla sua porta: «un giorno il mio compagno rientrò da lavoro e mi disse che aveva lavorato per il Gianfranco Chiesa e che stesse cercando qualcuno per prendere l’azienda in gestione». La risposta di Joanna è stata immediata e inequivocabile: «Questo è il destino. Voglio esserci per questa azienda». È così che nel 2024 Joanna e Carlos hanno segnato un nuovo capitolo nella storia della cantina, fondendo due tradizioni vitivinicole per creare vini unici.

Santi in etichetta

Un elemento distintivo dell’azienda rilevata da Joanna e Carlos sono le etichette di alcuni vini, raffiguranti dei santi. Queste furono commissionate dal co-fondatore Rudolf Meier a un amico grafico che, ispirandosi agli affreschi della chiesa di San Vigilio, le riprodusse ad acquerello. L’idea incontrò inizialmente resistenza, data la fede protestante di Meier, ma l’originalità e il valore artistico delle etichette ne determinarono l’adozione, riconoscendone l’unicità.

Vini Rovio
  • Ti-Press / Gabriele Putzu

È così che il percorso di Joanna Métrailler prosegue, alimentato dalla riscoperta dei ricordi legati ai vigneti. Dal Vallese al Ticino, l’iniziale avversione per la viticoltura si è trasformata in una vocazione, e la sua storia è un esempio di come, a volte, il destino ci conduca verso la strada che siamo destinati a percorrere.

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  • Alice Pedrazzini e Fabrizio Casati

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