Ritratti e storie

Alla Vermicelleria il dolce ticinese conquista Zurigo

Un bar aperto tre settimane l’anno celebra i vermicelles con castagne dei nostri boschi, tra tradizione, divertimento e modernità

  • Oggi, 09:00
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Intervista a Hanna Büker, La Vermicelleria

RSI Food 14.11.2025, 13:25

  • Alessia Rauseo
Di: Emma Berger 

Chi l’avrebbe mai detto che i vermicelles potessero essere pop: accompagnati da un bicchiere di prosecco e gustati in un seminterrato a Zurigo, illuminato da luci a neon e abbellito da tavoli gialli e viola a forma di meringhe?

È novembre e siamo nel periodo perfetto per godersi il tipico dolce autunnale con origini ticinesi ma diffuso e apprezzato in tutta la Svizzera, i vermicelli. Ed è proprio durante questo mese che da sette anni, a Zurigo, apre la Vermicelleria, un bar pop-up (effimero) che celebra i vermicelles per 24 giorni l’anno.

La creatività e il divertimento non mancano alla Vermicelleria

Quello che salta subito all’occhio è la bellezza del posto; infatti, le quattro persone che hanno ideato il progetto – Hanna, Nicole, Pia e David - hanno tutte una formazione in design. Racconta Hanna Büker: «Abbiamo tutti studiato all’Università delle Arti di Zurigo (ZHdK) e nel nostro atelier mangiavamo molti vermicelli. Mentre li mangiavamo, ci siamo chiesti perché non ci fosse un posto dove servissero soltanto questo dolce e dove poterlo celebrare, visto che ha una grande tradizione in Svizzera».

Hanna Büker

Hanna Büker

  • Alessia Rauseo

Così, grazie a un crowdfunding hanno aperto un piccolo caffè, immaginandolo soltanto per i loro amici; l’idea è talmente piaciuta che la voce si è espansa e il progetto è cresciuto, contando oggi trenta dipendenti.  

Le influenze che i fondatori hanno dal mondo del design si notano nel modo in cui il progetto ha preso forma a livello visuale. È caratteristica, infatti, la sua dimensione giocosa e moderna: «Ci piace divertirci e sperimentare. Ogni anno cambiamo i due colori principali e giochiamo con le forme, che sono quelle delle meringhe, delle coupes e dei vermicelli», continua Büker. Oltre a immaginarli, si impegnano anche a realizzare gli spazi e gli oggetti: sono loro che hanno costruito i tavoli, così come le ciotole in ceramica, fatte proprio da Hanna, che è anche ceramista.

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Marunatt e le castagne

Tracce 08.10.2025, 14:05

  • RSI © Alessia Rauseo
  • Elisa Manca e Isabella Visetti

Vermicelles da castagne ticinesi

Ma la loro concezione di design va oltre all’aspetto estetico: «Cerchiamo di considerare il progetto nel suo insieme e dal punto di vista concettuale. Ogni dettaglio è importante: l’ottimizzazione dei processi, la provenienza di tutti i nostri prodotti e quella delle castagne, che devono essere svizzere. Non è solo il design degli interni o del merchandising a fare la differenza».

Avere vermicelles contenenti castagne svizzere è stato un criterio fondamentale fin dalla nascita del progetto; infatti, mentre li mangiavano, si sono accorti che erano prodotti sempre con castagne provenienti dall’estero.

Ragionando sul luogo di provenienza ideale, hanno subito pensato al Ticino, regione che fa anche parte dei loro ricordi: «Io non ho mai fatto vacanze in Ticino, ma David e Nicole, per esempio, ci andavano in autunno con i loro genitori per raccogliere insieme le castagne».

Inizialmente l’idea era quella di acquistarle, ma accorgendosi che questo non era possibile, hanno deciso di raccoglierle direttamente loro: «Adesso è da sei anni che in ottobre andiamo in Ticino e in Val Bregaglia, con i nostri amici, a raccogliere le castagne. È un bel momento di comunità e un’occasione per stare insieme, anche se a volte si romanticizzano questi momenti, quando in realtà sono anche fisicamente faticosi».
Sul posto hanno una persona che li aiuta, Paolo Bassetti, che fa loro da guida e si occupa di una prima parte della lavorazione.

Quest’anno è stata un’ottima stagione per le castagne, ma in anticipo di due settimane rispetto agli altri anni. Noi, quindi, siamo arrivati un po’ in ritardo ed è stato più difficile trovarne a sufficienza, ma ce l’abbiamo comunque fatta.
Il gruppo di amici in Ticino in occasione della raccolta

Il gruppo di amici in Ticino in occasione della raccolta

  • Vermicelleria

Mantenere viva la tradizione

La tradizione di raccogliere le castagne durante la stagione autunnale è sicuramente centrale nella Svizzera italiana, e fa parte dei ricordi di molti di noi. La raccolta è limitata in larga parte per uso privato, anche perché la lavorazione del frutto è complessa. I ragazzi della Vermicelleria ci tengono a mantenere viva questa tradizione, spingendola oltre all’uso privato. «Per noi è importante utilizzare questa risorsa che è lì, pubblica, nella terra, e che in passato aveva una grande importanza in Ticino», racconta Hanna.

Ed è anche importante mostrare che questa risorsa è limitata e ha una stagionalità; infatti, aprire un bar che non è aperto tutto l’anno sottolinea questa esauribilità della materia prima. «Il primo anno l’entusiasmo era talmente alto che abbiamo finito i vermicelles dopo una settimana. Ora c’è sempre questa paura, ma riusciamo meglio a calcolare le quantità».

Anche la catena di produzione avviene tutta in Svizzera. Una volta raccolte, le castagne sono trasportate in una fabbrica a Bienne che le lavora e le trasforma in purea. Le lavorazioni sono diverse tra le castagne raccolte in Ticino e quelle in Val Bregaglia.

Successo garantito

L’entusiasmo non è in ogni caso scemato: il giorno dell’intervista, non appena le porte della Vermicelleria hanno aperto, alle 14 di un martedì, si è formata una coda dalla porta d’entrata fino al bancone, pieno di gente di tutte le età e stili diversi, pronte a gustarsi una coupe di vermicelli.

Lì, sono serviti in modo leggermente diverso dalle nostre pasticcerie, che di solito li vendono contenuti in un guscio di pasta frolla e accompagnati da panna montata. Alla Vermicelleria si può scegliere innanzitutto la provenienza delle castagne -  “Ticino” o “Bregaglia”, visto che hanno lavorazioni differenti -, e in seguito le varie combinazioni: meringhe, doppia panna, panna montata, gelato, composta di frutta e accompagnamenti vegani. Le porzioni sono abbondanti: quindi, o si è golosi o si approfitta dell’occasione per condividere con più persone la stessa coupe.

C’è una grande fascinazione per il vermicelles, quindi attirano persone molto diverse: abbiamo sia giovani sia anziani, persone che vengono perché non è qualcosa che interessa solo a qualcuno in particolare.
La fila per aspettare i vermicelles

La fila per aspettare i vermicelles

  • Alessia Rauseo

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