Sicuramente vi sarà capitato di trovarli come guarnizione di un piatto al ristorante: i microgreen, infatti, sono sempre più usati e apprezzati dagli chef per la loro bellezza. Quello che molti non sanno è che queste micro piantine hanno anche notevoli proprietà nutrizionali e un gusto sorprendente. C’è chi ha deciso di coltivarli e farli conoscere meglio anche alle nostre latitudini.
Orto urbano nasce circa un anno e mezzo fa, quando quattro giovani hanno l’opportunità di rilevare un’attività e decidono di dedicarsi alla coltivazione di microgreen in un laboratorio a Bioggio, come ci racconta Sasha Lucini «ci siamo lanciati in questo progetto con grande entusiasmo. Io in quel momento ero a casa e facevo la mamma. Io arrivo dal settore educativo, ma ho sempre avuto una passione per la salute, l’alimentazione e la cucina vegetale a chilometro zero.»
I microgreen sono piantine giovanissime di varie specie di verdure o erbe aromatiche.
I microgreen non sono germogli
Una delle principali sfide di Orto urbano è far conoscere questo mondo ancora sconosciuto per la maggior parte delle persone «spesso i microgreen vengono confusi con i germogli, ma sono due cose diverse. I germogli non hanno bisogno di un terreno per crescere e in 3-6 giorni sono pronti per essere consumati, compresi di radice. I microgreen, invece, crescono su un substrato e richiedono 7-9 giorni per produrre le loro prime foglioline - un momento in cui la concentrazione dei micronutrienti è massima -. A questo punto vengono recisi e si consumano solo gambo e foglie. Sono entrambi molto interessanti a livello nutrizionale, ma se il germoglio è considerato già un superfood e i microgreen lo sono ancora di più.»
Diversi studi* hanno mostrato che i microgreen contengono, a parità di peso, contengono più vitamine, minerali e nutrienti rispetto allo stesso vegetale maturo. (*“Nutrition, sensory, quality and safety evaluation of a new specialty produce: microgreens”)
Piccole piantine, grandi sapori
Nel laboratorio di Orto urbano si coltivano oltre 30 varietà di microgreen. Ognuna ha consistenza e gusto diversi: «ci sono quelli piccanti, quelli dolci, alcuni più croccanti, altri tenerissimi. Spesso chi li assaggia resta sorpreso: ad esempio, il microgreen di basilico ha un gusto intenso, ma più delicato rispetto alla foglia adulta» spiega Shasa Lucini.
I microgreen andrebbero consumati crudi, possono essere usati in insalate, panini, verdure, zuppe e anche in abbinamento a dolci.
Tra le varietà coltivate ci sono: acetosa, amaranto, broccolo, ceci, fagiolo lupino, finocchio, girasole, mizuna, nasturzio, piselli, daikon, ravanelli, tagete.
Shasa Lucini di Orto urbano
Micro impatto ambientale
Oltre ai vantaggi nutrizionali e gastronomici Shasa Lucini ci spiega che i microgreen permettono un tipo di coltura particolarmente sostenibile «riusciamo a ottenere il massimo dei nutrienti usando poco spazio. Rispetto alle coltivazioni tradizionali i microgreen richiedono poca terra e poca acqua. Inoltre, non servono fertilizzanti né pesticidi, perché è una coltivazione molto controllata.»
Agricoltura urbana
RSI Info 01.06.2021, 15:27