Pace, inclusione, comunità
Questo fine settimana, a Locarno, si tiene la quarta edizione della Festa dei popoli, una manifestazione all’insegna della valorizzazione delle diversità culturali presenti sul territorio. L’evento, che esisteva già dal 2008 ma che è stato ripreso soltanto nel 2022, prende forma attraverso spettacoli, bancarelle gastronomiche, artigianali e informative, atelier e attività di approfondimento.
Nancy Lunghi, titolare del Dicastero Socialità, Giovani e Cultura di Locarno, spiega: «Questo incontro permette alle diverse comunità di origine straniera e ad associazioni che lavorano a favore dell’integrazione di far conoscere le proprie attività e le tante culture presenti nella regione, con l’obiettivo di maturare accoglienza e scambio tra la popolazione».
«L’accento - aggiunge Lunghi - quest’anno sarà sulla pace: condizione sociale, relazionale e politica purtroppo in forte crisi in tanti paesi del mondo». Lo slogan è infatti “Pace, inclusione, comunità” ed è stato scelto in occasione del Centenario del Patto di Locarno.
Le diverse culture e peculiarità che ognuno porta con sé sono fonte di ricchezza per la società.
La gastronomia come collante
Nella promozione delle proprie tradizioni è evidente che il cibo occupa un grande spazio, sia come espressione e valorizzazione della diversità delle culture, sia per sottolineare i tratti comuni tra i Paesi, avvicinandoli.
Nancy Lunghi sottolinea: «La gastronomia è uno degli elementi fondamentali della Festa dei popoli. È risaputo che il cibo crea facilmente unione, trasmettendo nuovi gusti, permettendo il ricordo di viaggi o delle proprie origini, come anche individuando alcune somiglianze. Per i gruppi è anche un’occasione di poter collaborare con i propri membri per la preparazione delle pietanze. Un impegno non da poco, visto il numero del pubblico, ma che compiono tutti con tanta passione e impegno».
I partecipanti scelgono, per l’occasione, i piatti tradizionali che più rappresentano le particolarità del loro paese d’origine e li offrono nelle loro bancarelle a prezzi popolari.
Quest’anno, ci saranno ben 21 bancarelle gastronomiche, rappresentanti culture afghane, bosniache, curde, eritree, etiopi, giapponesi, indiane, jacute, macedoni, mediorientali, palestinesi e libanesi, serbe, tamil, thailandesi, ticinesi, ucraine, venezuelane, vietnamite e altre ancora sotto il cappello “multiculturale”.
L’inclusione delle culture gastronomiche è stata presente sin dall’inizio ed è un forte esempio di come il cibo possa unire.
È un evento apprezzato dal pubblico, anche perché offre un’opportunità a chi partecipa come visitatore di scoprire nuove culture gastronomiche, distanti da quelle che si conoscono già. Inoltre, permette a loro di prendere consapevolezza della vastità e ricchezza delle culture presenti nel nostro territorio, non per forza visibili. In questo caso, il cibo è un mezzo che facilita l’incontro con altri popoli e che rende disponibile la scoperta e lo scambio con altre culture.
Avendo origini portoghesi, la presenza gli scorsi anni di queste pietanze riusciva a colmare una certa nostalgia, ed era un’occasione per scambiare quattro chiacchiere in portoghese.
La Festa dei popoli, tra le tante iniziative, quest’anno è anche l’occasione per premiare i partecipanti al progetto “Cultura forte. Progetti da voci diverse”, un’iniziativa interdipartimentale che nasce con l’obiettivo di ampliare l’accesso alla cultura eliminando le barriere strutturali che ne limitano la fruizione e promuovendo il coinvolgimento delle persone con background migratorio. Questo progetto ha un bando di partecipazione e i progetti vincitori verranno presentati sabato 20 settembre, alla Festa dei popoli, nell’Aula magna dell’Alta scuola pedagogica della SUPSI. Ne ha parlato Michela Trisconi, Delegata cantonale del Servizio per l’integrazione degli stranieri (SIS) del Canton Ticino, ai microfoni di SEIDISERA su Rete Uno il 13.09.2025.
Che cosa significa casa per te?
SEIDISERA Magazine 13.09.2025, 18:35
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