TERRITORIO E TRADIZIONI

Glarner Pastete: il segreto di un dolce senza tempo

Un viaggio tra la storia e la produzione di un dolce glaronese iconico che ha conquistato la Svizzera

  • Oggi, 09:00
Glarner Pastete
  • SRF "Mini Schwiiz, dini Schwiiz" - Glarus
Di: Haluka De Toni 

La Glarner Pastete, definita la “regina delle specialità glaronesi”, è molto più di un semplice dolce. Con la sua iconica pasta sfoglia a forma floreale e il ripieno cremoso di mandorle e prugne, rappresenta una delle preparazioni più amate della tradizione svizzera. Simbolo del Canton Glarona, può ricordare la francese galette des rois, ma possiede una personalità tutta sua, legata a una storia che affonda le radici nelle torte delle tavole nobiliari.

Dalle corti nobiliari alla tavola del popolo

Le origini della Glarner Pastete si intrecciano con la storia del Canton Glarona e risalgono alla metà del XVIII secolo. Si racconta che furono gli ufficiali svizzeri, di ritorno dal servizio militare in Francia, a portare con sé l’idea del “pasticcio”, allora diffuso sul territorio come pietanza salata e farcita di carne, tipico delle mense nobiliari. Una volta oltrepassate le Alpi, la ricetta venne reinterpretata secondo le risorse locali e i gusti della popolazione: si iniziarono a utilizzare mele e prugne secche, più accessibili e radicate nella tradizione contadina. Nelle occasioni solenni, per conferire al dolce un carattere festoso, il ripieno veniva arricchito con preziose mandorle, che avrebbero segnato per sempre l’identità della torta glaronese.

Oltre alla teoria degli ufficiali svizzeri sull’origine di questa versione dolce della torta, una delle più note riguarda la signora Aebli-Oertli, che si dice abbia portato con sé, nel 1858, la ricetta del pasticcio del cugino defunto. Questa ricetta, corrispondente alla Glarner Pastete come la conosciamo oggi, avrebbe gettato le basi per la nascita della rinomata generazione di fornai Aebli.

Non sorprende il legame con la Francia: anche nella Svizzera romanda, infatti, esiste una tradizione affine, quella della galette à la frangipane. Si tratta della celebre torta dei Re Magi, una sfoglia dorata farcita di crema di mandorle, che ogni gennaio diventa protagonista delle tavole di molte famiglie. Proveniente anch’essa dalla Francia, la galette condivide con la Glarner Pastete non solo la forma rotonda e la lavorazione in pasta sfoglia, ma anche il carattere simbolico di un dolce che scandisce momenti di festa e di convivialità.

La pasta di mandorle era un ingrediente ampiamente utilizzato nel XX secolo grazie alla sua grande versatilità, sia in Europa, con la preparazione inglese delle Bakewell tart, sia in America, con la realizzazione dei Bear Claw .

L’arte del forno

Nonostante l’avvento delle macchine che facilitano la lavorazione di molte preparazioni, la Glarner Pastete resta ancora oggi un prodotto di precisione artigianale. La pasta sfoglia viene stesa e sagomata a forma di fiore; lungo i bordi viene applicata una fascia più spessa, che ne preserva la struttura durante la cottura. Il ripieno viene dosato con equilibrio: metà a base di mandorle, metà di prugne secche. Seguono poi le decorazioni, la parte più scenografica, che possono variare a seconda del pasticcere: intagli ovali e circolari lasciano intravedere il cuore del dolce. Una volta sfornata, la torta viene spolverata con zucchero a velo e ornata con lo stemma di San Fridolino, patrono di Glarona e simbolo del Cantone.

San Fridolino, originario dell’Irlanda e patrono del Canton Glarona, è venerato come “Apostolo degli Alemanni”. È ricordato per la sua intensa attività missionaria nella regione e per la fondazione del monastero di Säckingen, sul Reno. Una leggenda singolare lo accompagna: si narra che, per rivendicare una donazione di terreni, riportò in vita un defunto affinché testimoniasse a suo favore. Per questo motivo, nelle raffigurazioni, appare spesso accanto a un teschio. Il suo culto è ancora oggi molto sentito e, ogni anno, il 6 marzo, viene celebrato con grandi falò chiamati Fridlisfüür.

san fridolino.jfif

San Fridolino conduce i defunti al Giudizio universale, 1519.

Il dolce del Natale (e non solo)

Negli anni ‘50, la Glarner Pastete si affermò come il dolce natalizio per eccellenza. La torta veniva preparata in grandi quantità e spedita per posta in tutta la Svizzera. Con il tempo, questa tradizione si è ridotta, ma il legame con le festività è rimasto fortissimo. Sebbene sia ancora molto popolare a Natale, oggi la torta di Glarona è diventata un prodotto consumato tutto l’anno: per il martedì grasso, in occasione della festa di San Fridolino e, soprattutto, durante la Landsgemeinde, l’assemblea popolare che ogni primavera coinvolge l’intero cantone.

Le sorelle minori: i Beggeli

Accanto alla versione grande, esistono le varianti in miniatura, i Beggeli o Glarner Pastetli . Piccole torte dal cuore di mandorle o prugne, perfette per una pausa dolce o come souvenir. Il loro nome deriva dal dialetto locale “Becken”, ovvero coppa, in riferimento agli antichi stampi usati per la cottura. Ancora oggi i Beggeli sono amatissimi da turisti e abitanti, proprio perché racchiudono la stessa essenza della classica Glarner Pastete in un formato più semplice e quotidiano.

La Glarner Pastete racconta l’identità locale, un biglietto da visita gastronomico per chi scopre Glarona. La sua ricetta ha attraversato i secoli senza perdere la propria autenticità, e ogni fetta racconta la storia del territorio, evocando memorie collettive e tradizioni condivise.

Fonti

Correlati

Ti potrebbe interessare