Quando parliamo di invasioni di insetti, a Sud delle Alpi (e non solo) pensiamo ad esempio al coleottero giapponese, quest’anno più presente che mai, oppure ad altre specie invasive, che approfittano delle nuove condizioni climatiche e del trasporto di merci e di persone per ampliare la loro distribuzione.
Ma se fossimo in Corea del Sud in questi giorni, penseremmo sicuramente ai cosiddetti insetti dell’amore, chiamati lovebugs in inglese, animali che hanno letteralmente ricoperto alcune strade e quartieri di Seul, favoriti da temperature globali sempre più elevate e dall’urbanizzazione.
Come è possibile vedere dai numerosi video postati in rete, Seul si trova confrontata con un’invasione di insetti piuttosto impressionante: intere zone della metropoli sono state ricoperte da imponenti sciami di questi insetti alati.
Generalmente, quando si parla di lovebugs si fa riferimento a diverse specie appartenenti all’ordine dei Ditteri, lo stesso gruppo delle mosche per intenderci. In questo caso però, la specie protagonista dell’invasione è una in particolare e si chiama Plecia longiforceps, un insetto non originario della Corea del Sud e che fino a pochi anni fa era diffusa soprattutto nelle regioni subtropicali, come la Cina sud-orientale, Taiwan e le isole Ryukyu, in Giappone.
Sono detti insetti dell’amore perché tendono a sciamare tutti assieme in massa, come nel caso di Seul. Durante e dopo l’appariscente volo che permette a maschi e femmine di ritrovarsi, si formano delle coppie e i due sessi volano assieme, restando uniti anche per alcuni giorni. La coppia si scioglie nel momento in cui il maschio muore, mentre la femmina fecondata vivrà qualche giorno in più, periodo durante il quale deporrà centinaia di uova nel terreno. Uova che l’anno successivo daranno origine a delle larve e poi ad una nuova ondata di giovani adulti, che sciameranno a loro volta.

I lovebugs sciamano in massa e formano delle coppie che restano unite per alcuni giorni
È quindi un comportamento conosciuto e già visto altrove, ad esempio nelle aree dove questi insetti vivono da sempre. A creare la notizia e ad attirare l’attenzione dei ricercatori e del web è il fatto che sono stati osservati in Corea del Sud, dove fino a un paio di anni fa questa specie non aveva mai fatto capolino, e in così grande numero.
La Plecia longiforceps è infatti apparsa in Corea del Sud la prima volta nel 2022. Da quel momento è stata osservata regolarmente e in quantità sempre maggiori fino a diventare estremamente abbondante e virale quest’anno. Secondo gli esperti, le temperature sempre più elevate favoriscono il proliferare di questi insetti e il loro spostamento sempre più a Nord. Un po’ come succede anche alle nostre latitudini con altre specie di insetti e altri artropodi.
Inoltre, anche l’urbanizzazione favorisce lo sviluppo di questi animali. Il cosiddetto effetto isola di calore, fenomeno tipico delle grandi città che riguarda anche il Ticino, crea le condizioni ideali per la loro sopravvivenza e la loro riproduzione anche in zone che prima erano inospitali. Tutto questo favorisce l’ampliamento verso Nord dell’areale di questa (e di altre) specie, con un aumento del numero di individui che sciamano in massa anche nei centri città.

Nel mondo delle isole di calore
SEIDISERA 04.07.2025, 18:00
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Nonostante la tendenza a comparire tutti assieme e il comprensibile disturbo, i lovebugs non sono nocivi per l’essere umano. Non pungono, non mordono e al momento non sono conosciuti casi di trasmissione di malattie. Al contrario, il loro ruolo all’interno degli ecosistemi ha una certa importanza: gli adulti contribuiscono all’impollinazione dei fiori, mentre le larve che crescono nel terreno favoriscono la decomposizione della materia organica. Senza contare che gli adulti sono una fonte di cibo per molti uccelli, che possono saziarsi a volontà durante le sciamature.
Proprio per questo le autorità hanno invitato la popolazione ad evitare trattamenti chimici che potrebbero danneggiare anche molti altri insetti utili e rappresentare un rischio per la salute pubblica. Le raccomandazioni ufficiali parlano piuttosto di soluzioni non invasive, come getti d’acqua per rimuoverli dalle superfici e trappole luminose.
La buona notizia è che il disagio è destinato a durare poco. Come tutte le sciamature in massa di insetti, questi voli d’amore sono intensi, ma effimeri. Anche quello di Plecia longiforceps si spegnerà a breve. Nel giro di un paio di settimane, la popolazione adulta scomparirà quasi del tutto. In attesa dell’anno prossimo e di una nuova sciamatura amorosa.