Approfondimento

L’importanza del compagno di banco

La persona accanto a cui ci si siede a scuola non ha una grande influenza sui risultati, ma può diventare un amico per la vita

  • Oggi, 05:48
  • 55 minuti fa
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Due studenti bravi possono trarre beneficio dallo stare seduti vicini

  • Elisabetta Antonelli / SRF
Di: Elisabetta Antonelli (SRF)/sf 

Merisa ha 15 anni e sta per finire la scuola e quando parla del suo compagno di banco, afferma che il tempo passato assieme in aula ha contribuito molto alla loro amicizia. La giovane frequenta la scuola Rosenau a Winterthur, dove siede accanto al suo migliore amico. Una vicinanza che, secondo Merisa, ha avuto poca influenza sugli studi.

Un’osservazione in accordo con i risultati della ricerca di Felix Elwert. Il professore di sociologia all’Università di Wisconsin-Madison, insieme ad altri ricercatori, ha pubblicato diversi articoli sui compagni di banco a scuola. Un tema sul quale ha condotto uno studio su larga scala con circa 3’000 studenti in Ungheria.

Amici per la vita dai banchi di scuola? (SRF, 29.07.2025)

La sua scoperta più importante: “Il compagno di banco non ha alcuna influenza misurabile sui risultati scolastici. Tuttavia, tra compagni di banco può nascere un’amicizia a lungo termine”. Molti insegnanti e genitori presumono che possa aiutare uno studente che ha difficoltà sedere accanto a uno studente più bravo. “È una supposizione plausibile, ma è stata raramente confermata”, afferma Elwert.

Il successo scolastico non può essere influenzato dal “giusto” compagno di banco. La ricerca ha però individuato un piccolo effetto: due studenti bravi sembrano trarre beneficio l’uno dall’altro quando siedono vicini. “Il progresso personale dipende però più da ciò che si è in grado di fare o da ciò che viene trasmesso a casa” sottolinea Elwert.

Chi siede accanto a chi è spesso un tema che accende gli animi in aula, soprattutto dopo le vacanze estive. Le due insegnanti Patricia Locher e Carmen D’Alpaos, che insegnano nella scuola Rosenau, riflettono molto su questo argomento.

Quando stabilisce la disposizione dei posti, Locher si assicura che gli studenti possano concentrarsi bene e non siano distratti, ma è altrettanto importante è che si sentano a loro agio.

Nella pratica, si è dimostrato valido ciò che è emerso dalla ricerca. Locher preferisce mettere due studenti bravi uno accanto all’altro “così possono progredire insieme. Gli studenti più deboli ricevono comunque il mio aiuto”.

Flessibilità con il “modello di Coira”

Carmen D’Alpaos applica il cosiddetto “modello di Coira”, perché cercava un’alternativa alla classica disposizione dei banchi in file.

All’inizio della lezione, gli alunni e le alunne si siedono in cerchio davanti, mentre l’insegnante spiega qualcosa. Poi continuano a lavorare individualmente dove preferiscono: a un grande tavolo rotondo, a tavoli singoli o a tavoli di gruppo. “Così sono disponibili tutte le possibilità di apprendimento”, dice D’Alpaos. Il suo ruolo è cambiato: “Sono più una coach che passa tra gli studenti”.

Amina e Israa siedono volentieri una accanto all’altra in classe. Da un lato perché vanno d’accordo, dall’altro perché riescono a lavorare bene insieme. E Israa sottolinea: “Quando ho una domanda, Amina mi aiuta”.

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A Poschiavo primo giorno di scuola con novità

Il Quotidiano 11.08.2025, 19:00

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