La decisione israeliana di permettere, lunedì, l’entrata di un numero davvero esiguo – circa una dozzina – di autocarri carichi di aiuti umanitari e l’intensificazione delle operazioni militari nella Striscia ha suscitato vive reazioni da parte di Regno Unito, Francia e Canada, che hanno minacciato “azioni concrete” contro lo Stato ebraico se non interrompe l’accresciuto impegno bellico nel territorio e pone fine alle restrizioni agli aiuti umanitari.
L’allentamento dell’accesso degli aiuti umanitari a Gaza da parte di Israele non basta affatto, ha dichiarato martedì il ministro degli Esteri francese Jean-Noel Barrot. “È totalmente insufficiente”, ha dichiarato il ministro a Radio France Inter. Barrot ha affermato che Israele deve garantire aiuti massicci e immediati senza alcun ostacolo da parte delle sue truppe.
Sempre martedì mattina, i governi di Londra, Parigi e Ottawa hanno diffuso una dichiarazione congiunta, nel quale hanno rimarcato come “la negazione da parte del governo israeliano dell’assistenza umanitaria essenziale alla popolazione civile è inaccettabile e rischia di violare il diritto internazionale umanitario”. I tre Paesi hanno inoltre rimarcato che “se Israele non cesserà la nuova offensiva militare e non eliminerà le restrizioni agli aiuti umanitari, intraprenderemo ulteriori azioni concrete in risposta”. Non è mancata una minaccia legata alle attività di insediamento nella Cisgiordania occupata: “Ci opponiamo a qualsiasi tentativo di espandere gli insediamenti in Cisgiordania. Non esiteremo a intraprendere ulteriori azioni, comprese sanzioni mirate”.
In risposta, Netanyahu ha detto che “i leader di Gran Bretagna, Canada e Francia stanno offrendo un enorme premio per l’attacco genocida contro Israele del 7 ottobre 2023, mentre invitano ad altre atrocità simili”. Ha poi dichiarato che la sua nazione si difenderà con mezzi giusti fino al raggiungimento della vittoria totale, ribadendo le condizioni poste da Israele per porre fine alla guerra, che includono il rilascio degli ostaggi rimanenti e la smilitarizzazione della Striscia di Gaza.
Va ricordato che dall’inizio dello scorso marzo Israele ha bloccato l’ingresso di forniture mediche, alimentari e di carburante a Gaza per cercare di fare pressione su Hamas affinché liberi gli ostaggi ancora nelle sue mani.

Israele vuole il controllo su tutta Gaza
Telegiornale 19.05.2025, 12:30