Israele ha dichiarato domenica sera che permetterà l’ingresso di una quantità limitata di aiuti umanitari a Gaza, dopo un blocco di quasi tre mesi e dopo che gli esperti mondiali di crisi alimentari hanno messo in guardia circa la carestia in atto nella Striscia. Gli appelli al governo israeliano erano diventati sempre più veementi anche in vista della nuova grande offensiva militare lanciata di recente, che rischia di aggravare la situazione della popolazione della zona costiera isolata, ampiamente distrutta dopo oltre un anno e mezzo di guerra.
Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha così riferito di aver approvato la decisione di far entrare a Gaza una quantità “base” di cibo. Va ricordato che proprio Israele ha imposto un blocco totale agli aiuti umanitari a partire dallo scorso 2 marzo.
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Lo stesso primo ministro ha detto che permettere l’ingresso di alcuni aiuti consentirebbe a Israele di espandere la sua nuova operazione militare, iniziata sabato. Ha infine precisato che lavoreranno per garantire che Hamas non controlli la distribuzione degli aiuti e che questi non raggiungano i militanti di Hamas.

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