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Carlo Acutis, il santo dei social per la Chiesa di oggi

Una canonizzazione che rivela la volontà del Vaticano di parlare ai giovani con i loro stessi strumenti - L’analisi di Francesco Muratori

  • Oggi, 18:09
04:07

SEIDISERA del 07.09.2025: L’analisi di Francesco Muratori della canonizzazione di Carlo Acutis

RSI Info 07.09.2025, 18:00

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Di: SEIDISERA/sdr 

Domenica mattina a San Pietro sono stati canonizzati due nuovi santi con una messa speciale. A far accorrere quasi 80’000 fedeli a Roma è soprattutto il primo santo millennial: Carlo Acutis, adolescente italiano appassionato di internet morto nel 2006 all’età di 15 anni e soprannominato il cyber-apostolo. Il giovane è stato canonizzato da Leone XIV in Vaticano. All’inizio di una messa solenne, il Papa americano ha pronunciato la formula in latino che sancisce la canonizzazione di Acutis e dello studente laico Pier Giorgio Frassati (1901-1925), accolta dagli applausi dei fedeli riuniti in piazza San Pietro.

01:29

In 70 mila per la Messa di canonizzazione

Telegiornale 07.09.2025, 12:30

Una santificazione che per alcuni osservatori è arrivata a tempi record, come ha avuto modo di commentare anche il giornalista della RSI dell’approfondimento e dei programmi religiosi, Francesco Muratori, il quale vede in questa azione anche una strategia comunicativa chiara. “Tradizionalmente - spiega - i processi durano decenni: Giovanni Paolo II, per esempio, pur velocissimo ci ha messo 27 anni mentre Acutis è diventato il santo dei millennial. Quasi il santo della porta accanto, quindi la chiesa ha visto in lui un testimonial perfetto, un adolescente normale appassionato di videogiochi, di informatica che però usava internet per diffondere la fede. Quindi, in un’epoca in cui le grandi narrazioni religiose sembrano in crisi, la figura di un santo contemporaneo, quindi un giovane ma anche una donna, un laico impegnato, può diventare un punto di ispirazione e di incoraggiamento. È come dire che la santità non è soltanto per i monaci del medioevo, i grandi mistici, ma anche per chi vive nel mondo di oggi con internet, scuola, lavoro, difficoltà economiche e persino nelle malattie, come è stato per Carlo Acutis”.

Si può parlare di indirizzo politico dei pontificati, in questo caso di Francesco, che aveva deciso di spingere sull’acceleratore della beatificazione?

“Ogni Papa imprime un orientamento, Francesco ha spinto su un’apertura, sappiamo sull’ecologia integrale, sulla vicinanza delle nuove generazioni, anche sugli ultimi. La scelta di accelerare la beatificazione di Acutis - spiega ancora a SEIDISERA Muratori - rientra in questa linea. Francesco sapeva che la Chiesa rischiava di apparire lontana dai giovani e quindi ha proposto un modello che parlasse la loro lingua: è un atto pastorale certamente, ma anche come si diceva è un atto politico per mostrare che il cristianesimo può abitare il mondo digitale senza perdere la sua assenza”. La Chiesa ha sempre sperimentato nuovi canali: da Twitter a Instagram, ribadisce l’esperto, ma anche su TikTok dove ci sono comunità cattoliche e giovanili che creano contenuti che diventano subito virali. La reliquia di Carlo Acutis è visibile su YouTube ed è una scelta consapevole. Se i giovani non vanno alla Chiesa, la Chiesa va da loro online.

Il canale YouTube sta funzionando, piace? 

“Piace perché oltre 117’000 sono le persone che hanno partecipato per esempio alla beatificazione. Sono milioni i collegamenti online del suo santuario. Poi ci sono anche video che raccolgono la sua storia, milioni di visualizzazioni e molti giovani dichiarano di sentirlo vicino proprio per il suo stile semplice. Potrebbe essere una spettacolarizzazione, si potrebbe percepire così, ma per la Chiesa l’importante è che passi un messaggio: Acutis è una prova che la santità e la vita quotidiana possono convivere”.

17:42

Carlo Acutis

Strada regina 20.11.2021, 18:35

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