La sovrattassa imposta dagli Stati Uniti ai prodotti importati dall’India, fissata da inizio mese al 25%, è stata aumentata al 50% oggi, mercoledì.
La misura decisa da Donald Trump si configura come una sanzione per gli acquisti di petrolio russo da parte dell’India. Il capo della Casa Bianca, nonostante l’approccio caloroso riservato a Vladimir Putin durante il recente vertice fra i due statisti in Alaska, è irritato per le reticenze di Mosca ad accettare una tregua in Ucraina. I dazi all’India sono quindi volti a ostacolare le capacità della Russia di finanziare la sua iniziativa militare.
L’India infatti, dopo la Cina, rappresenta il maggior cliente petrolifero della Russia con quasi il 36% delle sue importazioni a fronte del 2% registrato prima dell’inizio della guerra in Ucraina. Per Nuova Delhi questo dato ha una valenza pragmatica: con la produzione dei Paesi del Golfo rivolta principalmente all’Europa, orientata a fare a meno degli idrocarburi russi, l’Unione ha dovuto rivolgersi ad altri fornitori.

Dazi e incertezza
Il Quotidiano 12.08.2025, 19:00