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Dopo la direttiva Trump, via reperti e foto sulla schiavitù

Washington Post: l’amministrazione del presidente USA sta ordinando la rimozione delle informazioni sullo schiavismo da molti parchi nazionali per ripulirli da “ideologie corrosive” che denigrano gli “americani storici”

  • Ieri, 20:14
Esposte pure delle manette usate nel XIX secolo per incatenare gli schiavi.jfif

Manette usate nel XIX secolo per incatenare gli schiavi (foto d'archivio)

  • Keystone
Di: ATS/M. Ang. 

La memoria della schiavitù “cancellata” dai Parchi nazionali statunitensi. Secondo fonti del Washington Post l’amministrazione del presidente Donald Trump ha ordinato la rimozione di cartelli e reperti sulla schiavitù da molti parchi nazionali. Come si può leggere nell’articolo pubblicato online dal Washington Post, a fare le spese della direttiva presidenziale di marzo per eliminare tutto quello che riflette agli occhi dell’amministrazione repubblicana “un’ideologia corrosiva” che denigra “gli americani storici” è anche la storica e celebre foto “The Scourged Back”, che sarebbe stata rimossa. La foto mostra la schiena gravemente sfregiata (dalle frustate dei suoi padroni bianchi), dello schiavo fuggitivo Peter Gordon, venne scattata in Louisiana nel 1863 (McPherson & Oliver/National Gallery of Art).

Il National Park Service - ha appreso il Washington Post - ha interpretato l’ordine di Trump come da applicare a informazioni sul razzismo, sessismo, schiavitù, diritti dei gay e la persecuzione dei nativi americani. I funzionari di Trump - secondo il WP - avrebbero anche lanciato una campagna per sollecitare i visitatori alla denuncia di materiale potenzialmente offensivo: un boomerang, perché avrebbero per lo più ricevuto critiche contro l’amministrazione e invece elogi per i parchi.

La foto “The Scourged Back”, quando fu pubblicata, fece scalpore e divenne rapidamente una delle prove più potenti della brutalità della schiavitù, si legge sul sito della National Portrait Gallery, uno dei musei della rete dello Smithsonian finiti di recente nel mirino revisionista di Trump. Il sito cita il parere di un giornalista dell’epoca: “Questa fotografia in formato biglietto da visita dovrebbe essere moltiplicata per centomila copie e diffusa in tutti gli Stati. Racconta la storia in un modo a cui persino la signora Harriet Beecher Stowe (l’autrice della Capanna dello Zio Tom, ndr) non può arrivare, perché dice più di mille parole”.

Tra i parchi nazionali che avrebbero subito le conseguenze della direttiva Trump ci sarebbe anche Harpers Ferry in West Virginia dove l’abolizionista John Brown guidò un’incursione per armare schiavi in rivolta.

02:20

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Telegiornale 09.09.2025, 20:00

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