I deputati tedeschi hanno approvato venerdì la controversa riforma delle pensioni: con 318 voti su 598 espressi, la coalizione dei conservatori e dei socialdemocratici ha ottenuto la maggioranza assoluta, auspicata dal cancelliere Friedrich Merz che ora può tirare un sospiro di sollievo dopo la ribellione da parte di una parte dei 18 deputati, i giovani conservatori della Junge Union, che minacciavano di affossare il progetto, da loro ritenuto costoso e ingiusto per le generazioni future. Nel mirino una clausola che fissava le pensioni a un livello più elevato dopo il 2031, il che costerebbe più di 120 miliardi di euro entro il 2040, secondo la Junge Union. Questo mantenimento delle pensioni andrebbe a vantaggio soprattutto dei pensionati più abbienti, hanno sottolineato anche gli economisti.
“Ora ci aspetta il lavoro e oggi è stato fatto il primo passo nella giusta direzione”, ha dichiarato il cancelliere conservatore, che si è detto “molto fiducioso nel successo” del governo. Merz promette ora una riforma più radicale delle pensioni, che garantirà uno “Stato sociale finanziariamente sostenibile, efficiente ed equo tra le generazioni”.
Queste proposte, che potrebbero in particolare posticipare l’età pensionabile (attualmente 66 anni, che diventeranno 67 anni a partire dal 2031), saranno sul tavolo già nel secondo trimestre del 2026, ha indicato la CDU. Il testo odierno prevede tra l’altro la stabilizzazione del livello delle pensioni al 48% del reddito medio attuale in Germania fino al 2031, linea rossa dei socialdemocratici (SPD).
L‘adozione del testo sembrava comunque scontata, poiché la sinistra radicale, Die Linke, all’opposizione, aveva annunciato, con sorpresa generale, che si sarebbe astenuta. “Non facciamo offerte né compromessi. Impediamo che il livello delle pensioni venga ulteriormente abbassato”, aveva dichiarato al Bundestag Heidi Reichinnek, la presidente di Die Linke.
La riforma comprende anche uno sgravio fiscale per incoraggiare i pensionati a lavorare più a lungo e un’estensione della “Mütterrente” (pensione delle madri), una prestazione che tiene conto degli anni dedicati all’educazione dei figli.
SEIDISERA del 05.12.2025











