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Il DFAE ai naviganti: Israele agirà con grande fermezza

In una lettera alla delegazione svizzera della flottiglia per Gaza, il Dipartimento federale degli affari esteri mette in guardia dai rischi “significativi per la vita” dei partecipanti

  • Oggi, 19:01
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La Global Sumud Flotilla è composta da una cinquantina di imbarcazioni

  • Reuters
Di: Prima Ora/Spi 

Cresce il timore che Israele possa usare maniere ancora più dure per bloccare la flottiglia diretta a Gaza. A mettere in guardia i naviganti dai potenziali rischi è una lettera che il DFAE dichiara alla RSI di aver inviato alla delegazione svizzera della Global Sumud Flotilla. Nella missiva il Dipartimento federale degli affari esteri richiama l’attenzione sul fatto che “Israele ha annunciato la sua intenzione di agire con grande fermezza nei confronti della flottiglia”.  Nella stessa missiva viene sottolineato che “i partecipanti svizzeri potrebbero essere esposti a rischi significativi per la loro vita e la loro integrità fisica”. Il DFAE ha inoltre ricordato loro che “le possibilità della Svizzera di fornire assistenza in caso di crisi sono limitate”.

Lo stesso DFAE aveva già incontrato i responsabili della delegazione lo scorso venerdì, e già in quell’occasione aveva attirato l’attenzione sui pericoli che corrono i connazionali a bordo delle imbarcazioni.

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La rotta seguita sinora dalla flottiglia

  • RSI

Sollecitato da numerosi appelli a proteggere i cittadini svizzeri che partecipano alla spedizione di aiuti, in una nota diramata negli scorsi giorni, il DFAE ha detto di “prendere molto sul serio i timori relativi alla loro sicurezza”. Lo scorso mercoledì il Dipartimento guidato da Ignazio Cassis ha “nuovamente” ricordato alle autorità israeliane a Berna il rispetto dei loro obblighi: “Ogni intervento contro la flottiglia deve rispettare i principi di necessità e proporzionalità. La protezione della popolazione civile deve essere garantita in ogni momento”.

Vanni Bianconi: “Siamo in rotta diretta per Gaza”

Nel frattempo le imbarcazioni della Global Sumud Flotilla continuano la loro navigazione e mercoledì dovrebbero raggiungere il blocco israeliano al largo della Striscia di Gaza. Sono inseguite dai droni e c’è chi torna indietro. Tra i naviganti c’è anche il ticinese Vanni Bianconi, a bordo della nave Wahoo!-Sham, il quale è intervenuto in collegamento diretto a Prima Ora: “Siamo in rotta diretta verso Gaza: si temeva che per il vento si dovesse andare verso la Libia o l’Egitto, invece adesso la via è diretta”. Anche la politica, ha ricordato, si sta facendo più diretta: “Gli annunci israeliani sono quelli di un’intercettazione e quindi degli arresti e delle deportazioni. Dopo tutte queste settimane di incertezza, lo scenario sembra un po’ più chiaro. E siamo sempre più vicini a Gaza, ci troviamo a poco più di 300 miglia marittime”.

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La testimonianza di Vanni Bianconi

  • RSI

Alla domanda, se c’è paura tra i partecipanti, Bianconi ha affermato che “è difficile rispondere. Si lavora proprio come dei filosofi stoici, si fa quello che si può fare e si lascia perdere ciò su cui non si ha controllo. Chiaramente l’attacco dell’altra sera con i cordoni incendiari e le bombe chimiche ha scosso molti animi. Però nessuno è stato preso dal panico. Ma ci sono anche le attese e i messaggi ambigui della politica che erodono. Siamo comunque ancora quasi cinquanta barche, a pieno equipaggio. È la più grande flottiglia di pace della storia. C’è sconcerto, timori e preoccupazione, ma non paura. C’è talmente tanto da fare che si procede passo passo. Onda a onda”.

03:43

RG 12.30 del 29.09.2025 - La testimonianza di Fabrizio Ceppi raccolta da Manjula Bhatia

RSI Info 29.09.2025, 12:19

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