“Il Consiglio europeo chiede un cessate il fuoco immediato a Gaza e il rilascio incondizionato di tutti gli ostaggi, che porti alla fine permanente delle ostilità. Deplora la terribile situazione umanitaria a Gaza, il numero inaccettabile di vittime civili e i livelli di fame. Invita Israele a revocare completamente il blocco su Gaza”. È quanto si legge nel paragrafo sul Medio Oriente delle conclusioni del Vertice UE, approvato giovedì sera, uno dei dossier sul tavolo dei 27 leader che si sono riuniti anche per discutere sul ruolo che deve svolgere l’Europa nel mondo. Un’agenda fitta di temi e sfide. E ribadendo la via diplomatica come unica soluzione alla questione nucleare iraniana, l’attenzione del Consiglio è tornata appunto sull’emergenza umanitaria a Gaza, con la richiesta a Israele di sbloccare subito gli aiuti umanitari.
Nelle conclusioni del vertice europeo si lancia un invito “a continuare la discussione sul seguito da dare” al dossier sulle violazioni ai diritti umani perpetrate da Israele a Gaza e in Cisgiordania.
L’altro grande tema, come sempre, è l’Ucraina. I leader hanno approvato le conclusioni a 26, data la continua opposizione del premier ungherese Viktor Orbán a cooperare. L’ultima impuntatura è sull’apertura del capitolo negoziale fondamentale - il primo - nel processo di adesione di Kiev all’UE.
Nelle conclusioni a 26 il Consiglio europeo “invita gli Stati membri a intensificare ulteriormente gli sforzi per rispondere alle urgenti esigenze militari e di difesa dell’Ucraina”. E “ribadisce il proprio impegno, anche nel quadro del percorso di adesione, a sostenere la riparazione, la ripresa e la ricostruzione del Paese”, guardando a questo proposito “con interesse” alla Conferenza sulla ricostruzione che si terrà a Roma “il 10 e 11 luglio”.
Infine l’Unione europea si dice pronta “ad aumentare le pressioni” su Mosca, “anche con un nuovo robusto pacchetto di sanzioni”, che dovrebbe essere esaminato domani dagli ambasciatori. Il tutto in linea ormai con il motto dell’UE al riguardo: se c’è la volontà, una strada si trova.
Tra le conclusioni approvate – sotto la spinta del Cancelliere tedesco Merz - la necessità di continuare ad aumentare, in modo sostanziale, la spesa per la difesa e la sicurezza dell’Europa.
In video-conferenza è intervenuto il presidente ucraino Zelensky, che ha rinnovato la richiesta di adesione all’Unione. Ipotesi osteggiata dal Primo ministro ungherese Orban: “Il problema è la guerra. Se integrassimo l’Ucraina, integreremmo anche la guerra. E non vorremmo trovarci nella stessa comunità con un Paese che è in guerra, e che dunque rappresenterebbe un pericolo imminente anche per noi”.
Altrettanto divisivo, il dossier sulle relazioni transatlantiche, in particolare su una questione chiave come i dazi. Con l’avvicinarsi del 9 luglio - scadenza per la sospensione delle tariffe, decisa dal presidente statunitense Donald Trump - cresce la tensione a Bruxelles.