L’appello

Gaza, medici e operatori sanitari della Svizzera italiana scrivono alle autorità federali

Presa di posizione sottoscritta da 114 persone: “La vergogna di Gaza non deve essere la nostra vergogna”

  • Oggi, 10:37
  • Oggi, 10:40
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Di: Redazione RSI Info 

Oltre 100 tra medici e operatori sanitari della Svizzera italiana (114 per l’esattezza) hanno firmato una lettera-manifesto indirizzata al Consiglio federale e alle Camere federali intitolata “La vergogna di Gaza non deve essere la nostra vergogna”. I firmatari, si legge in un comunicato, chiedono alle autorità federali di utilizzare “immediatamente ogni strumento a sua disposizione affinché” il Governo di Benjamin Netanyahu e l’esercito israeliano “cessino gli attacchi sui civili, gli operatori sanitari e le strutture sanitarie” e “garantiscano il libero accesso di tutti gli aiuti umanitari alla popolazione, attraverso gli organismi deputati indipendenti, incluso quello dei reporter della stampa testimoni delle violazioni dei diritti, nonché interlocutori per la popolazione locale”.

I firmatari si dicono “sconvolti dal fatto che la fame, la sete, l’assenza di cure e la disinformazione continuino a essere usate come armi contro la popolazione della Striscia di Gaza, in flagrante e persistente violazione del diritto umanitario, provando un senso di vergogna per la sostanziale passività dei Governi del mondo occidentale”.

Nell’appello, i cui iniziatori sono i medici Franco Cavalli, Flavio Del Ponte, Pietro Majno-Hurst e Giovanni Pedrazzini, si sostiene che “neutralità e apertura al dialogo non possono significare equidistanza davanti alle violazioni del diritto umanitario” e si chiede che “all’indignazione debba far seguito l’azione, senza più alcuna titubanza”.

Altri appelli al Consiglio federale

Non è il primo appello del genere rivolto al Consiglio federale per chiedere azioni più decisive a favore della popolazione della Striscia: il Gran Consiglio ticinese, per esempio, aveva adottato una risoluzione che condanna le violazioni del diritto internazionale umanitario e lancia un appello al Consiglio federale; sempre dal Ticino, varie personalità avevano indirizzato a Berna un appello denunciando gli atti di Israele nell’enclave palestinese. Un appello che si era aggiunto a quello di 15 organizzazioni svizzere e numerose personalità (tra le quali anche le ex consigliere federali Ruth Dreifuss e Micheline Calmy-Rey). Anche il Consiglio di Stato ticinese aveva sollecitato il Governo federale a prendere posizione contro le violazioni del diritto umanitario e a rafforzare l’impegno per la pace in Medio Oriente.

02:52

In strada a Berna per Gaza

Telegiornale 21.06.2025, 20:00

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