È salito a un morto e 15 feriti il bilancio del massiccio attacco che la Russia ha effettuato nelle notte su oggi, venerdì, contro la capitale ucraina Kiev. Lo riferiscono i sevizi di emergenza ucraini.
Diverse esplosioni sono state segnalate nella capitale a partire dalle 00:45 ora locale, secondo testimoni. Il sindaco Vitali Klitschko riferisce che i detriti di un drone hanno colpito un edificio residenziale di cinque piani nel quartiere Dniprovskiy. Un incendio è stato segnalato anche in un palazzo nel quartiere di Podilskyi. Interruzioni di corrente vengono segnalate in diverse zone della città.
L’Aeronautica militare ucraina parla di decine di droni che stanno prendendo di mira le regioni centrali, meridionali e orientali del Paese. Decine di missili da crociera e balistici sono stati lanciati verso l’Ucraina, viene aggiunto. Sono stati emessi allarmi antiaerei per l’intero Paese.
Droni ucraini colpiscono impianto petrolifero russo
Nel frattempo, droni ucraini hanno colpito, sempre nella notte su oggi, la città portuale russa di Novorossijsk danneggiando un terminal petrolifero e innescando un vasto incendio, secondo fonti locali citate dai media di Kiev. L’attacco avrebbe colpito il complesso di Sheskharis, importante terminal per l’esportazione di petrolio della società statale russa Transneft. Secondo quanto riferito, anche un’imbarcazione civile nel porto è stata colpita durante l’attacco e tre membri d’equipaggio sono rimasti feriti. Nel frattempo Mosca afferma che 216 droni ucraini sono stati abbattuti sul territorio russo. Lo riporta l’agenzia di stampa Tass, citando il ministero della Difesa.
Zelensky evoca la possibile resa a Pokrovsk
Preoccupazione e imbarazzo: la prima per quanto accade a Pokrovsk, roccaforte ucraina del Donetsk, la seconda per lo scandalo corruzione che sfiora fin troppo da vicino il presidente Volodymyr Zelensky. Così mentre a Bruxelles si discute su come sostenere finanziariamente l’Ucraina sull’orlo del crac - se con i famosi prestiti garantiti dagli asset russi o con soldi propri - Zelensky evoca la resa dello snodo logistico che potrebbe subire la stessa sorte di Bakhmut. “La decisione se ritirare le truppe - ha dichiarato - spetta ai comandanti sul campo: nessuno obbliga i nostri soldati a morire per delle rovine”.

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Telegiornale 12.11.2025, 20:00

Maxi scandalo corruzione in Ucraina
Telegiornale 12.11.2025, 20:00








