Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha bocciato una bozza di risoluzione di Russia e Cina con la quale si voleva prorogare di sei mesi, l’accordo sul nucleare iraniano del 2015, in modo da evitare il ritorno delle sanzioni contro Teheran. Il testo è stato respinto con quattro voti a favore (Russia, Cina, Algeria, Pakistan), nove contrari (tra cui USA, Regno Unito e Francia) e due astensioni (Guyana, Corea del Sud).
I tentativi di colloqui di questa settimana non sembrano aver sortito alcun effetto, in grado di impedire il meccanismo di reimposizione delle sanzioni, che torneranno in vigore alla mezzanotte di sabato.
“L’Iran non cederà mai alla pressione sul suo programma nucleare”, ha dichiarato venerdì il suo ministro degli Esteri, dopo il respingimento da parte del Consiglio di Sicurezza dell’ONU di una risoluzione che avrebbe rinviato il ripristino delle sanzioni. “Rispondiamo solo al rispetto. La scelta è chiara: l’escalation o la diplomazia”, ha aggiunto Abbas Araghchi davanti alla stampa.
Prima del voto, il vice ambasciatore cinese all’ONU Geng Shuang ha spiegato le intenzioni della proposta: “Questa risoluzione non significa scegliere una parte, ma avere più tempo per i negoziati”. Per parte sua, il vice ambasciatore russo Dmitry Polyansky ha affermato che “indipendentemente da ciò che ha fatto Teheran, i paesi occidentali continuano a imporre sempre più ultimatum. Questa non è diplomazia, è inganno”.

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Notiziario 26.09.2025, 23:00
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