Reportage

Polonia, alla frontiera est: “Qui tutti temono la guerra”

La paura della popoloazione è cresciuta molto dopo l’incursione di decine di droni stranieri, con ogni probabilità russi - “Siamo vicini all’Ucraina, lì c’è un conflitto, dobbiano esserne consapevoli”

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I timori della Polonia

Telegiornale 17.09.2025, 20:00

Di: Redazione RSI Info con Cinzia Rigamonti, inviata in Polonia

“Certo, tutti ne hanno paura della guerra. Non è uno scherzo, io vivo a un chilometro dal confine”: risponde così ai microfoni della RSI un uomo che vive nella regione di Lublino, in Polonia. Una regione posta all’incrocio di tre frontiere: Polonia, Ucraina e Bielorussia.

Qui, la guerra incombe. Una guerra che bussa con sempre più insistenza alle porte dell’Europa. E la Polonia è in prima linea.

Dallo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina, dopo che Mosca ha invaso il Paese, la popolazione polacca guarda con apprensione a est e gli ultimi incidenti hanno fatto precipitare la situazione e la tensione è alle stelle, dopo che – nella notte tra il 9 e il 10 settembre – una ventina di droni con ogni probabilità di origine russa hanno violato lo spazio aereo polacco, entrando sia dalla Russia (quindi attraversando i cieli ucraini) sia dalla Bielorussia. Droni penetrati per centinaia di chilometri, causando danni, seppur minori, ad abitazioni nei villaggi di Wyryki e Czosnówka, senza causare vittime.

La preoccupazione serpeggia tra la popolazione. “Credo che la Polonia sarà il prossimo Paese ad essere attaccato. – racconta una donna davanti alla nostra telecamera – Non credo che Putin si fermerà: si spingerà oltre”.

Un altro uomo riferisce di aver visto aerei da combattimento che volavano a bassa quota: “Nessuno sapeva cosa stesse succedendo. Ovviamente sono preoccupato”.

Alcuni droni stranieri, con ogni probabilità russi, si sono abbattuti su Wyryki e un missile polacco, sparato contro i velivoli, ha distrutto il tetto della casa di Tomasz e Alizia. “È stato spaventoso. – dice la donna ai microfoni della RSI – Ancora adesso sono sotto shock, quello che è successo ci ha sconvolti”. Suo marito le fa eco: “Siamo stati presi di soprassalto. Per fortuna lei era appena sceda dalla camera da letto. Il tetto e tutta la stanza sono saltati per aria. Come ci sentiamo ora? Ci sentiamo ancora male perché non abbiamo più nulla, non abbiamo più una casa”.

L’incursione ha colto di sorpresa anche le autorità. Il sindaco di Wyryki, Bernard Błaszczuk, spiega che: “Non ci aspettavamo che una cosa del genere potesse accadere. Gli scenari erano molti ma si parlava di colloqui di pace. E ci stavamo concentrando di più sul fatto che forse questa guerra sarebbe finita. Invece, la situazione sta andando in una direzione diversa”.

Dobbiamo rendere la gente consapevole della vicinanza con l’Ucraina e del fatto che lì è in corso una guerra

Bernard Błaszczuk, sindaco di Wyryki

In Polonia, un sistema di allerta avvisa la popolazione tramite SMS, radio e TV. Ma non basta. “Stiamo cercando di sensibilizzare la popolazione su come reagire in modo appropriato in caso di emergenza. – continua il sindaco Błaszczuk – Dobbiamo rendere la gente consapevole della vicinanza con l’Ucraina e del fatto che lì è in corso una guerra, perché non è escluso che situazioni del genere si possano ripetere”

I droni nella notte

Nella notte tra il 9 e il 10 settembre 2025, durante un vasto attacco russo contro l’Ucraina, 19-23 droni verosimilmente di origine russa hanno violato lo spazio aereo polacco, entrando dalla Bielorussia e dalla Russia. Sono penetrati per centinaia di km, causando danni minori a case nei villaggi di Wyryki e Czosnówka, senza vittime. La Polonia ha invocato l’articolo 4 della NATO, scatenando un’allerta QRA con caccia polacchi F-16, olandesi F-35, tedeschi Patriot e un AWACS italiano; ne sono stati abbattuti 3-4, principalmente dagli olandesi. I droni erano privi di esplosivi, suggerendo un test russo della reazione NATO senza scatenare una guerra, come indicato dal ministro Sikorski. La Russia ha negato intenzioni ostili, attribuendolo a deviazioni accidentali. Il 12 settembre, la Polonia ha portato il caso al Consiglio di Sicurezza ONU, che ha avvertito di rischi di escalation. In risposta, Varsavia ha chiuso il confine con la Bielorussia e ricevuto addestramento anti-drone dall’Ucraina.

02:18

Droni russi sulla Polonia: la NATO pronta a rispondere

Telegiornale 10.09.2025, 20:00

Il reportage dal confine con la Bielorussia

La Polonia rafforza la sua frontiera orientale con lo “Scudo Est”, un imponente progetto di difesa contro le pressioni russe. “Il confine è monitorato 24 ore su 24, con telecamere ogni 100-200 metri”, spiega Ewelina Lewkowicz del corpo guardie di frontiera, ai microfoni della RSI. “Possiamo intervenire rapidamente a ogni entrata illegale.”

Lo Scudo Est, che si estende per circa 700-800 km dal Mar Baltico al fiume Bug lungo i confini polacchi con Russia e Bielorussia, include una cooperazione NATO con Estonia, Lettonia, Lituania e Finlandia per iniziative congiunte come la “drone wall”, pur rimanendo un progetto principalmente polacco. Se i legami con gli alleati si rafforzano, quelli con la Bielorussia si deteriorano. “Prima del 2021 le relazioni erano quasi amichevoli. Ora non c’è nessun contatto”, afferma Lewkowicz.

02:52

Polonia: reportage dal confine con la Bielorussia

Telegiornale 18.09.2025, 20:00

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