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Raid su Gaza, decine di morti

Bombardamenti sulla Striscia e arresti in Cisgiordania - Un rapporto rivela: la maggioranza dei detenuti palestinesi sono civili - Hamas propone accordo, Netanyahu risponde picche

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Di: ATS/ANSA/AFP/dielle 

Almeno 20 palestinesi sono stati uccisi all’alba di giovedì in raid israeliani sulla Striscia di Gaza, secondo fonti mediche citate da Al Jazeera. I residenti raccontano di “una notte infernale” segnata da pesanti bombardamenti. Secondo altre fonti citate dalla Wafa, le vittime sarebbero 31.

Anche in Cisgiordania l’esercito israeliano ha compiuto incursioni in diverse località, tra cui Nablus, arrestando almeno quattro persone, come riporta l’agenzia palestinese Wafa.

“Solo un detenuto palestinese su quattro è un combattente”

Intanto, un rapporto pubblicato dal Guardian, basato su dati classificati, rivela che solo un detenuto su quattro di Gaza è stato identificato come combattente dall’intelligence militare israeliana. La maggioranza dei palestinesi incarcerati sarebbero quindi civili, tra cui operatori sanitari, insegnanti e persino anziani e bambini, detenuti “senza accusa né processo in carceri abusive”.

Tra i casi più eclatanti citati dal Guardian, c’è quello di una donna di 82 anni affetta da Alzheimer, condannata a sei settimane di carcere, e di una madre single separata dai suoi figli piccoli per 53 giorni. Il rapporto menziona anche un “recinto geriatrico” nella base militare di Sde Teiman, che ospitava numerosi palestinesi malati, disabili e anziani.

Nuove tensioni con gli Houthi

Nel frattempo, si è riacceso anche il fronte con lo Yemen e il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha minacciato “le dieci piaghe” ai ribelli Houthi, dopo il lancio di un nuovo missile verso Israele. “Gli Houthi hanno nuovamente lanciato missili contro Israele (...) Infliggeremo le dieci piaghe” agli Houthi, ha scritto Katz su X, alludendo alle piaghe bibliche. L’esercito israeliano ha dichiarato che il missile è caduto in un’area sgombra fuori dal territorio israeliano.

Gli Houthi, che controllano parte dello Yemen, hanno intensificato gli attacchi contro Israele e le navi mercantili nel Mar Rosso dall’inizio della guerra a Gaza, in solidarietà con i palestinesi. Ieri (mercoledì) avevano rivendicato due attacchi missilistici contro Israele, che aveva affermato di averli intercettati.

Hamas propone accordo, Netanyahu: “Ennesimo truchetto”

In questo contesto di crescenti tensioni, Hamas ha annunciato sempre ieri di essere pronto a raggiungere un accordo complessivo per porre fine alla guerra e liberare tutti gli ostaggi. Il movimento palestinese propone uno scambio di prigionieri, il ritiro completo delle forze israeliane da Gaza, l’apertura dei valichi di frontiera e l’avvio della ricostruzione. Hamas ha anche rinnovato la disponibilità a formare un governo tecnico indipendente per gestire la Striscia.

La risposta del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu è stata però negativa e il premier ha definito la proposta “un ennesimo trucco mediatico”, ribadendo le condizioni poste dal suo governo: liberazione di tutti gli ostaggi, smantellamento dell’arsenale di Hamas, smilitarizzazione completa di Gaza, controllo di sicurezza israeliano sulla Striscia e istituzione di un’amministrazione civile “che non sia una minaccia per Israele”.

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