"Passeggiare attraverso la città. Incontrare i cittadini che si lamentano per questa o quella cosa, come capita regolarmente. Oppure che si complimenta con il Municipio per quanto fatto di buono. Ecco, questo nell'anno della pandemia mi è mancato. E speriamo che presto si possa tornare alla normalità".
Angelo Jelmini, classe 1955, capo del Dicastero sviluppo territoriale, siede nell’Esecutivo luganese dall’aprile 2011, quando subentrò a Paolo Beltraminelli, eletto consigliere di Stato. Fu poi riconfermato nel 2012 e nel 2016. Un politico di lungo corso, insomma. Che ora lascia il Municipio, con "la soddisfazione di aver potuto dare un colpo di mano in più".
Nell’ultima legislatura Jelmini si è occupato in particolare di gettare le basi per la Lugano del futuro, avviando la lunga e complessa procedura per creare un Piano regolatore unico per la città.
"Io credo molto nella Lugano del futuro", ci dice. "E credo anche nella possibilità che questa città possa essere ridisegnata in modo positivo. Questo processo, il Piano regolatore (PR) comunale, che stiamo accompagnando con un collegio di esperti molto qualificato che viene da fuori Lugano e porta idee molto positive dalla Svizzera tedesca e romanda, ci permetterà di arricchire ulteriormente lo sviluppo della nostra città".
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