Un progetto sostenuto dal Fondo nazionale svizzero ha ottenuto importanti risultati nel migliorare la precisione dei traduttori automatici. Gli algoritmi come quello del celebre Google Translate, infatti, considerano frase per frase e "non capiscono il senso del testo", spiega Andrei Popescu-Belis del Natural Languague Processing Group all'IDIAP di Martigny.
Il lavoro degli esperti elvetici, esposto a una conferenza a Valencia in Spagna, si concentra sul ruolo dei pronomi, oltre che sulla coerenza dei tempi verbali o sulle scelte terminologiche, costringendo l'intelligenza artificiale a guardare al di fuori della singola frase e a prendere in considerazione il contesto. L'esempio illustrato è quello del periodo francese ""Ma tante a acheté une excellente voiture. Elle n'est pas très jolie." (Mia zia ha comprato un'auto eccellente. Non è molto bella"), che le macchine traducono in inglese con "My aunt bought an excellent car. She is not very pretty.", come se fosse la proprietaria e non la vettura ad essere poco gradevole alla vista.
Il metodo elaborato in Vallese insieme ai Dipartimenti di linguistica delle università di Zurigo, Ginevra e Utrecht (in Olanda) riduce il tasso di questo genere di errori dal 50 al 30%. C'è ancora molta strada da percorrere prima di poterlo diffondere fra il grande pubblico, ma le imprese del settore sono interessate: tre ricercatori del gruppo sono già passati al servizio di Google a Zurigo.
pon/ATS