Gli Ospedali universitari di Ginevra (HUG) rispondono alle domande dei pazienti ventiquattro ore su ventiquattro. E lo fanno con l’intelligenza artificiale: il servizio si chiama ConfIAance ed è un chatbot pensato per chi convive con una malattia cronica, in un momento in cui i medici di base scarseggiano.
“Per me è impossibile rispondere ventiquattro ore su ventiquattro, sette giorni su sette. ConfIAnce può farlo. Non si tratta di sostituire, ma di aumentare i servizi che possiamo offrire alla popolazione, a qualsiasi ora del giorno e della settimana” afferma al Telegiornale Idris Guessous, primario del servizio di medicina di base.
Ma qual è la differenza rispetto ad assistenti virtuali come ChatGPT, DeepSeek o Claude? “Il nostro obiettivo - spiega - è cercare di essere performanti quanto ChatGPT, ma con la credibilità delle istituzioni che siete abituati a consultare. Un po’ come se foste venuti direttamente qui in ospedale”.
La piattaforma “è in costante miglioramento: ogni settimana facciamo il punto per capire come possiamo perfezionare il sistema” dice la dottoressa Mayssam Nehme del servizio di medicina di base HUG.
Nelle fasi preparatorie del progetto sono stati regolarmente coinvolti dei pazienti, con lo scopo di raccogliere la loro voce. “Offrire quel sapere esperienziale che un medico, per quanto possa studiare, non può conoscere perché non lo ha vissuto”.








