Il nuovo sistema dell’asilo con le procedure celeri in vigore da sei anni ha dato buona prova di sé, ma va perfezionato. Questa la conclusione a cui sono giunti Confederazione, Cantoni e Comuni nell’elaborare - con l’aiuto di un’analisi esterna - la nuova strategia 2027 presentata venerdì a Berna dal consigliere federale Beat Jans. I limiti, ha spiegato il capo del Dipartimento di giustizia e polizia, emergono in particolare nei momenti di grande pressione: la reazione alla fluttuazione degli arrivi di richiedenti, che non sono costanti nel tempo, va migliorata.
Altri punti sono stati messi in evidenza, a cominciare dalla necessità di accelerare ulteriormente le procedure - la cui lunghezza grava talvolta su Cantoni e Comuni - e di smaltire rapidamente i casi pendenti. Ulteriori assi di intervento riguardano la promozione dell’integrazione, in particolare di donne e giovani adulti, e la sicurezza, per far fronte agli episodi di criminalità. Per favorire gli allontanamenti andrà anche migliorata la cooperazione con i principali Paesi di provenienza e di transito. Ancora condivisa, invece, l’attuale ripartizione dei compiti fra i tre livelli statali.
Anche lo statuto di protezione S, infine, di cui beneficiano in particolare gli ucraini in fuga dalla guerra, va ora integrato meglio nel sistema globale, soprattutto per quanto riguarda la libertà di viaggiare, l’attività lavorativa e l’aiuto sociale. Si vogliono definire regole chiare per la sua revoca o il passaggio allo statuto B dopo cinque anni.
Notiziario 17.00 del 28.11.2025









