L’economia svizzera ha chiaramente subito nel terzo trimestre le conseguenze dell’introduzione, in agosto, di dazi doganali statunitensi del 39% da parte dell’amministrazione di Donald Trump e del rallentamento della congiuntura mondiale.
Il PIL si è ridotto dello 0,5% tra luglio e fine settembre, secondo la Segreteria di Stato dell’economia (SECO), che lunedì ha pubblicato una stima corretta per le variazioni stagionali e realizzata circa 45 giorni dopo la fine del trimestre.
Nel secondo trimestre, il Paese aveva registrato una crescita di appena lo 0,1% rispetto al periodo precedente e al netto degli effetti degli eventi sportivi, dopo un incremento dello 0,7% tra gennaio e marzo.
L’economia elvetica ha quindi prodotto ancora meno ricchezza di quanto previsto dagli economisti consultati da AWP, che stimavano un’evoluzione compresa tra -0,3% e +0,2% nel terzo trimestre 2025 rispetto al precedente.
Appesantita da un forte calo della creazione di valore nel settore chimico e farmaceutico, l’industria nel suo complesso ha registrato un andamento negativo
SECO
“Appesantita da un forte calo della creazione di valore nel settore chimico e farmaceutico, l’industria nel suo complesso ha registrato un andamento negativo”, hanno sottolineato gli economisti della SECO nel documento.
La crescita nel settore dei servizi è stata inferiore alla media. In ottobre, la SECO prevedeva una crescita del PIL dell’1,3% nel 2025, contro l’1,2% della stima precedente.
Notiziario 11.00 del 28.11.2025










