Il cambiamento climatico non è più una minaccia lontana: in Svizzera, le sue conseguenze si fanno già sentire e si intensificheranno nei prossimi decenni. Secondo un nuovo rapporto dell’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM), l’aumento delle temperature rappresenta il principale rischio climatico per la salute umana. Lo stress da calore, aggravato dall’invecchiamento della popolazione, colpirà un numero crescente di persone vulnerabili.
Ma non è solo la salute pubblica a essere in pericolo. L’analisi, che aggiorna quella del 2017, evidenzia anche l’impatto della siccità estiva, sempre più frequente e intensa. Le ripercussioni saranno gravi per l’agricoltura, già messa alla prova dalla scarsità d’acqua, dal caldo e dalla diffusione di organismi nocivi. Anche la silvicoltura, la navigazione e gli ecosistemi naturali subiranno danni significativi.
Infine, le regioni alpine dovranno affrontare un altro fenomeno in crescita: le precipitazioni violente. Queste, unite al ritiro dei ghiacciai e allo scioglimento del permafrost, aumentano il rischio di frane e alluvioni, minacciando insediamenti e infrastrutture.
Nonostante il quadro preoccupante, il rapporto sottolinea che le misure di adattamento sono efficaci. Progetti già avviati in diversi settori dimostrano che è possibile ridurre l’impatto dei cambiamenti climatici. La Confederazione sostiene queste iniziative attraverso la legge sul CO2. Tuttavia, la riduzione delle emissioni di gas serra resta la leva più potente per limitare i danni futuri.

I disastri naturali, come quello di Blatten, cambieranno il nostro modo di vivere le montagne e le valli alpine?
Controcorrente 29.05.2025, 11:47
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