La Svizzera deve rafforzare le relazioni economiche bilaterali con gli Stati Uniti e trovare soluzioni ai vari dazi supplementari emanati dal governo americano. È con questo obiettivo che il Consiglio federale ha approvato oggi la bozza di mandato negoziale sulle questioni commerciali ed economiche con Washington. Il progetto verrà sottoposto alle commissioni della politica estera del Parlamento e ai Cantoni.
Berna intende impegnarsi a preservare e, se possibile, migliorare l’accesso al mercato statunitense. In parallelo vuole mantenere il margine di manovra in materia di politica estera ed economica, così come le relazioni con altri importanti partner commerciali, precisa l’esecutivo in una nota.
L’esito delle trattative non dovrà nuocere agli impegni internazionali della Svizzera, ad esempio nell’ambito dell’Organizzazione mondiale del commercio, degli accordi bilaterali in vigore con l’UE e degli accordi di libero scambio, né pregiudicare il pacchetto negoziato con l’UE per stabilizzare e sviluppare ulteriormente le relazioni. Inoltre, dovrà essere rispettato il quadro legale vigente, puntualizza il governo.

Dazi, le ripercussioni sull'economia elvetica
SEIDISERA 23.05.2025, 18:00
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Oltre che sulle tariffe doganali, i colloqui con gli Stati Uniti vertono anche su misure non tariffarie, come ad esempio l’omologazione agevolata dei dispositivi medici. Se nel corso dei negoziati dovessero emergere soluzioni che necessitano un adeguamento delle disposizioni di legge, le relative basi decisionali saranno elaborate in conformità alle competenze vigenti.
Nel mandato sono menzionati anche gli investimenti già previsti da parte di imprese svizzere negli Stati Uniti. Su altri temi, come la formazione professionale o le questioni fiscali, i colloqui con gli USA proseguiranno.
La situazione
Dal 2 aprile, quando il presidente americano ha emanato il relativo decreto esecutivo, molte esportazioni svizzere verso gli Stati Uniti sono soggette, fino a nuovo ordine, a dazi supplementari forfettari del 10% e a dazi supplementari del 25% sui prodotti in acciaio e alluminio, nonché sulle automobili e sui componenti automobilistici. Queste tariffe si applicano in modo uguale a quasi tutti i partner commerciali degli Stati Uniti. Alcune categorie di prodotti importanti per la Svizzera, come quelli farmaceutici, alcuni chimici e i metalli preziosi sono attualmente esentati dai dazi aggiuntivi.
Attuali ripercussioni e misure
Nella seduta odierna, il Consiglio federale ha pure esaminato le ripercussioni sulla Svizzera delle decisioni dell’amministrazione Trump. Per ora non si prevede un crollo generale dello sviluppo economico a seguito dell’introduzione dei dazi statunitensi, rileva in una nota, pur riconoscendo che la situazione è difficile e incerta e a pesare sono anche gli effetti del rallentamento internazionale della congiuntura.
Il governo ha pertanto deciso di procedere per gradi. Per prevenire i licenziamenti in caso di riduzione delle attività, continua a fare affidamento sullo strumento dell’indennità per lavoro ridotto (ILR), la cui durata massima è stata recentemente prolungata da dodici a diciotto mesi. Questa regolamentazione si applica fino al 31 luglio 2026, aumentando così la sicurezza di pianificazione delle aziende coinvolte.
L’esecutivo ha inoltre incaricato la Segreteria di Stato dell’economia (SECO) di esaminare ulteriori misure nel settore dell’ILR che possano essere attuate rapidamente e messe presto a disposizione delle aziende interessate, come ad esempio agevolazioni amministrative. Al tempo stesso, il governo ricorda che le commissioni competenti di entrambe le Camere hanno approvato un’iniziativa parlamentare che mira a estendere a 24 mesi la durata massima dell’ILR.
Per quanto riguarda la promozione delle esportazioni, verranno portate avanti le misure immediate di Switzerland Global Enterprise, come l’helpdesk, e una maggiore offerta di informazioni sugli sviluppi attuali tramite webinar. Con l’assicurazione contro i rischi delle esportazioni (ASRE), le aziende hanno anche la possibilità di assicurarsi contro il rischio di mancato pagamento o di annullamento dei contratti da parte degli acquirenti a causa dei dazi aggiuntivi, ricorda il Consiglio federale.
Rafforzare economia, sgravare imprese
Sempre oggi, in occasione di una riunione della Commissione extraparlamentare per la politica economica, la SECO ha discusso con i rappresentanti delle associazioni di categoria, delle parti sociali e della società civile delle sfide che la Svizzera deve affrontare come piazza economica e delle possibili misure da adottare. Questo dialogo proseguirà, assicura il Consiglio federale, che vuole prestare particolare attenzione alla riduzione degli oneri amministrativi e dei costi normativi per le imprese.
In quest’ottica, ricorda di aver deciso di condurre studi settoriali per individuare potenziali sgravi nel settore degli appalti pubblici, nella regolamentazione farmaceutica, nelle possibilità di opposizione per i progetti di costruzione e nella regolamentazione delle imprese industriali.
L’esecutivo intende infine utilizzare in modo sistematico il proprio margine di manovra nei prossimi progetti, in modo da evitare altri costi legati alla regolamentazione. Ha inoltre incaricato tutti i dipartimenti di esaminare ulteriori possibilità di sgravio, in particolare a livello di ordinanza, in modo da ridurre il più rapidamente possibile gli oneri a carico delle imprese.

Nuovo capitolo della guerra dei dazi
Telegiornale 23.05.2025, 20:00